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Variante al RUC: qualche miglioramento per l’urbanistica ma serve rimettere mano al Piano Strutturale, le proposte di Alleanza Cittadina per Campi

11 febbraio 2012

«La variante al RUC, terza in meno di otto anni, non risolve tutti i problemi dell’urbanistica campigiana». Piero Fedi, Antonio Esposito e Alessandro Tesi di Alleanza Cittadina per Campi intervengono sulla variante al Regolamento Urbanistico adottata nella seduta del Consiglio comunale di venerdì. «Secondo noi migliora alcuni aspetti nel breve periodo, ma di fatto lascia irrisolti i nodi principali e mette in evidenza le enormi contraddizioni della maggioranza». Secondo i consiglieri «le scelte fatte da PD e alleati nel 2008 vengono oggi largamente smentite, perché con la variante viene eliminato il sistema dei bandi per costruire in aree di nuova urbanizzazione. Lo strumento che solo tre anni fa doveva risolvere tutti i problemi dell’urbanistica, viene abbandonato senza che sia mai stato applicato una sola volta. Una soluzione che, tenendo tutto fermo per più di tre anni, ci porta al termine della legislatura senza che il problema sia stato risolto, visto che la maggioranza non mette mano all’atto fondamentale di governo del territorio, ovvero il Piano Strutturale. Nel frattempo si sono create situazioni assurde, con molti proprietari obbligati al pagamento dell’ICI su terreni edificabili solo in teoria e un uso del territorio discutibile».
Sulla variante Alleanza Cittadina per Campi ha presentato, unico gruppo a farlo, cinque emendamenti. «Una proposta è tesa a rendere effettivo e concreto il monitoraggio dello sviluppo edilizio, già previsto dal regolamento ma secondo noi male applicato. Le altre sono volte a contrastare la diffusione di quartieri dormitorio nelle aree già urbanizzate, ciò attraverso maggiori volumetrie per uffici, commerciale e servizi. Volumetrie che, a differenza del residenziale, non sono oggetto di contingentamento. Logico che nella situazione economica in cui ci troviamo probabilmente pochi vorranno costruire uffici e negozi, ma è bene incentivare questa scelta che, peraltro, comporta anche maggiori entrate attraverso le imposte e standard per parcheggi più elevati».
Dei cinque emendamenti proposti, solo due sono stati approvati facendo registrare spaccature all’inrterno di PD e IDV. Respinti sia l’emendamento sul monitoraggio, sia due dei quattro emendamenti riguardanti l’aumento degli indici per commerciale e uffici.
Alleanza Cittadina ha espresso un voto di astensione, posizione sostenuta anche dagli altri gruppi di minoranza, eccezion fatta per Targetti che ha votato contro l’adozione del provvedimento.
«Dopo la pubblicazione – concludono Fedi, Esposito e Tesi – presenteremo alcune osservazioni anche per riportare all’attenzione della maggioranza i tre emendamenti respinti e sui quali Sindaco e Consiglieri hanno dichiarato di voler riflettere».
I Consiglieri di Alleanza Cittadina per Campi; Piero Fedi, Antonio Esposito, Alessandro Tesi

Emendamenti alla proposta di deliberazione: Variante al Ruc inerente la revisione della distribuzione del dimensionamento residenziale e delle medie strutture di vendita. Adozione ai sensi della L.R. 1/2005 (Settore Gestione del Territorio).
1) Al comma 3 dell’art. 116 del ruc sostituire l’indice di fabbricabilità fondiaria” IF mc./mq. 02,(altri usi)” con” IF mc./mq. 0,5 (altri usi)”.
2) Al comma 4 dell’art.117 del ruc sostituire l’indice di fabbricabilità territoriale” IT mc./mq. 0,25(altri usi)” con “ IF mc./mq: 0,5( altri usi”.
3) Al comma 3 dell’art.119 del ruc sostituire l’indice di fabbricabilità fondiaria “IF mc./mq. 0,25(altri usi) con “IF mc./mq. 0,5(altri usi).
4) Al comma 4 dell’Art.120 del ruc sostituire l’indice di fabbricabilità territoriale “IT mc./mq. 0,25(altri usi)” con “IF mc./mq. 0,5(altri usi)”.
5) Ai paragrafi di cui alle lettere “a”,”b”,”c” del comma 2 dell’art.158 aggiungere: “ I dati volumetrici e planimetrici dovranno essere inseriti in detto registro alla data di presentazione dell’istanza, al rilascio del permesso ed all’inizio dei lavori, con apposita annotazione in caso di rinuncia all’intervento”.

Rifondazione Comunista di Campi denuncia la politica degli sfratti e chiede un rilancio dell’Edilizia Residenziale Pubblica

23 febbraio 2011

Ricevo e pubblico con piacere questo comunicato stampa, a questa famiglia come a tante altre nelle medesime condizioni va tutta la mia solidarietà.

In questi giorni una coppia di trentenni con a carico due figli di circa uno-due anni, ha occupato un appartamento in via Mirto Picchi a San Mauro a Signa di proprietà di “Casa SPA.”. Quanto accaduto è semplicemente il risultato della cattiva politica sociale portata avanti in questi anni dalle amministrazioni locali. La famiglia, residente a Campi Bisenzio, ha subito uno sfratto per morosità, e per questo è stata costretta ad occupare abusivamente un’altra abitazione.
A loro, e a tutte le famiglie sfrattate che non riescono ad arrivare alla fine del mese, a chi più di altri è colpito dalla crisi e dalla speculazione edilizia, va tutta la nostra solidarietà. C’è bisogno, oggi più di sempre, di una vera politica sociale attenta ai bisogni delle fasce più deboli della popolazione, di riequilibrare il territorio di adeguati servizi sociali e luoghi di socialità, e di rilanciare l’intervento pubblico, ovvero l’Edilizia Residenziale Pubblica. E’ chiaro che, davanti alla disperazione di chi non ha nessuna certezza sul proprio futuro, la politica degli sfratti non serve e non risolve di certo il problema.
Per quanto ancora la nostra amministrazione ha intenzione di proseguire su questa strada?
Lorenzo Ballerini – Segretario Circolo Rifondazione Comunista Campi Bisenzio

Lettera Aperta dell’Ass.Mengozzi: l’Edilizia Residenziale Pubblica a Campi Bisenzio fra rumore e verità

13 settembre 2010

Ricevo e pubblico da parte dell’Ass.Mengozzi: Vedo una continuità nell’evidenziare le problematiche che riguardano un condominio di case popolari nel mio Comune. I servizi che vengono offerti ai lettori sono una ripetizione di concetti, da parte del Sunia, che non rispondono assolutamente a verità. L’Amministrazione comunale di Campi Bisenzio ha ben presente quali siano le esigenze, tutte, di tutti i cittadini campigiani. Per questo è perlomeno paradossale la pervicacia con la quale si insiste ne fare confusione su una situazione che è assolutamente lineare. Dopo tanti anni nei quali non si era fatto il punto sullo stato degli immobili questa amministrazione si è impegnata a capire l’entità del problema. Il risultato che ne viene fuori è pari a € 510.000 per intervenire su una cinquantina di appartamenti. Confermo il fatto che mi sono a suo tempo impegnato a trovare le risorse. Voglio precisare che la richiesta puntuale di intervento da parte dei rappresentanti dell’autogestione è datata marzo 2010. Voglio ricordare che in questi mesi lo sviluppo della crisi che attanaglia il paese e che si riverbera – attraverso la manovra economica approvata con l’imposizione della fiducia da parte del Parlamento – in maniera pesante sugli Enti Locali non consente a questo Comune di considerare l’intervento in oggetto come una priorità. Questo intervento ad oggi è finanziabile in quanto manutenzione straordinaria esclusivamente a carico dell’amministrazione comunale. Nel merito della vicenda così stanno le cose. Mi pare che altre siano le intenzioni di chi ha organizzato una conferenza stampa della quale non ero a conoscenza. Offro alla vostra attenzione una lettera che cerca di puntualizzare la posizione politica di questa amministrazione. Sono a disposizione per qualsiasi approfondimento e confronto che non prescinda dagli interessi generali di tutti i miei cittadini. Metterò in moto le opportune iniziative locali per evidenziare la situazione a tutti coloro che vorranno avere l’intelligenza e la pazienza di approfondire le dinamiche che a volte non consentono di rispondere appieno al desiderio di una parte dei cittadini.

Quanto è accaduto il 7 settembre nei giardini del condominio di Via dei Platani a San Donnino, il clamore suscitato nei mezzi di comunicazione, mi costringe a precisare il pensiero e le azioni dell’amministrazione comunale di Campi Bisenzio e mie personali per una prima valutazione su politiche dell’abitare coerenti con i bisogni reali dei cittadini e dei territori.
A) – Il fatto oggettivo, cioè la situazione di degrado di quel gruppo di appartamenti è reale, e mai negata. Un insediamento del 1985, che da allora non ha avuto l’attenzione che meritava, affrontato agli inizi del mio mandato, due anni fa, in una situazione largamente fuori controllo per il rapporto fra condomini, il mancato rispetto delle regole, il degrado dei comportamenti e dei luoghi. La richiesta del ripristino della rappresentanza dell’autogestione per potere avere interlocutori credibili – si veniva da un periodo di commissariamento da parte di Casa spa – era doverosa per costruire un percorso condiviso. A marzo del 2010 ho ricevuto una lettera di richiesta di intervento e mi sono attivato per capire quanto questa valesse in termini economici: appurata la cifra necessaria pari ad € 510.000 si trattava di trovare le risorse. La legge regionale prevede che le manutenzioni straordinarie siano richieste e finanziate dall’Ente Locale proprietario e ad oggi e nel prossimo futuro questa amministrazione non è in grado di poterlo fare. Si dimentica troppo facilmente in quale situazione si avviò questa legislatura nel 2008, da quale periodo proveniva Campi Bisenzio e quali sforzi si stiano ancora facendo per riportare e poi mantenere il bilancio del comune in equilibrio. Si ignora altresì la realtà rappresentata dalla manovra economica con tagli pesanti e senza spazi di autonomia per gli amministratori locali. Capisco che i cittadini coinvolti siano poco interessati alle motivazioni, che vogliano i risultati e noi faremo di tutto per raggiungerli. Penso che le organizzazioni sociali che li tutelano dovrebbero andare oltre al merito e farsi carico di una situazione complessiva della finanza pubblica e particolarmente delle difficoltà degli Enti Locali in questo momento. La coperta con la quale coprirci è sempre più stretta e sempre di più dobbiamo avere il senso collettivo della responsabilità nelle priorità. Non siamo in ogni caso fermi: interventi di manutenzione sono in atto nel patrimonio ERP di Campi Bisenzio (sostituzione dell’amianto con il fotovoltaico, adeguamento delle canne fumarie, etc.). Non basta certamente. Potremo fare di più contestualmente ad una azione di riequilibrio nel rapporto fra assegnatari e pagamento dei canoni di locazione, purtroppo ancora sofferente, specialmente in alcune situazioni.
B) – Le intenzioni dei protagonisti sono del tutto palesi. La nota stampa distribuita e da noi conosciuta solo alle ore 12 dello stesso giorno, a manifestazione conclusa, è esplicita nel linguaggio e nelle valutazioni. Sapendo per quali azioni ci siamo impegnati ed anche cosa abbiamo detto in Consiglio Comunale, in modo trasparente e pubblico, coinvolgendo tutta la popolazione e informandola puntualmente di ciò che intendiamo per politiche abitative a Campi Bisenzio, riepilogo in estrema sintesi il mio pensiero, che continuo a difendere.
1. Non siamo contrari a nuove edificazioni di ERP a Campi avendo aderito al bando regionale e proposto, all’interno dell’assemblea della LODE, la possibilità per realizzare 40 appartamenti. Proposta non accolta dalla Regione Toscana;
2. Pensiamo, differentemente dal Sindacato che ci attacca, che i problemi dell’abitare sociale non siano risolvibili esclusivamente con nuove edificazioni di case pubbliche che una volta assegnate diventano spesso una strada senza ritorno, svilendo la loro funzione di sostegno transitorio nel momento del bisogno, trasformandosi in una rendita di posizione difficile da rimuovere;
3. Siamo convinti che sarebbe opportuno e meritorio immettere nel mercato degli affitti molto di ciò che è stato costruito ed invenduto dall’imprenditoria privata a Campi Bisenzio (centinaia di appartamenti) specialmente in un comune come il nostro, fortemente antropizzato e con una estensione territoriale di soli 28Kmq. Abbiamo tentato anche questa strada con un bando regionale che è andato purtroppo deserto;
4. Crediamo che ognuno debba fare il suo mestiere per non andare in contrasto con la più elementare deontologia: il sindacato è nelle commissioni previste dalla legge (mobilità) non è e non sarà nei momenti dove si assegnano le case, esclusiva responsabilità dei tecnici. Avere evitato ogni possibile conflitto di interessi nella rappresentanza dovrebbe essere al contrario apprezzato anche dalle organizzazioni sociali;
5. Noi vogliamo lavorare per fortificare la certezza del diritto e la tutela dei cittadini, sostenendoli nei contratti di affitto e nella loro sostenibilità, individuando percorsi di agevolazione reale per reindirizzare un mercato del settore oggi insostenibile;
6. Valutiamo che moralizzare, se si potrà, un sistema fuori controllo, per il superamento del quale non è sufficiente rifugiarsi sulla risposta assistenzialistica, possa essere cosa utile;
7. Vorremmo in definitiva che fosse possibile, con lo sviluppo delle proprie condizioni di vita, con il mutare della redditività presente nelle famiglie che evolvono, rileggere il diritto alla permanenza nelle case ERP per garantirlo esclusivamente a chi lo detiene per bisogno dimostrabile sempre, offrendo contemporaneamente a chi sta meglio una uscita dal pubblico che non lo metta nelle fauci di un mercato inaccostabile;
Se queste posizioni vengono considerate autoreferenziali non ci preoccupa. Chi amministra lo deve fare per conto di tutti, verificando collettivamente il rapporto fra i bisogni ed i desideri, le situazioni specifiche e la possibilità di soddisfarle, il permanere del diritto o la costatazione che non c’è più, la difesa del proprio territorio e l’erogazione dei servizi. A Campi Bisenzio pensiamo che ci sia ancora lo spazio per provarci: la “rottamazione” – parola oggi di moda – la lasciamo ad altri! Ringrazio per l’ospitalità.
Pier Natale MENGOZZI Assessore alle Politiche Abitative (Campi Bisenzio, 9 settembre 2010)

Inchiesta appalti a Campi, fra gli indagati non compare l’ex assessore Stefania Saccardi

25 luglio 2008

Un vero colpo di scena nell’inchesta appalti a Campi Bisenzio, una notizia ANSA riporta che sono trenta gli indagati che, in questi giorni stanno ricevendo l’avviso di chiusura indagini per il secondo filone dell’inchiesta della procura di Firenze, su presunti favoritismi a imprenditori da parte di funzionari e dipendenti del Comune di Campi Bisenzio e irregolarità nel regolamento urbanistico che, rispetto al piano strutturale, avrebbe previsto molte più edificazioni.
Fra i nomi degli indagati non compare quello di Stefania Saccardi, ex assessore all’urbanistica del Comune di Campi, che in un primo momento risultava coinvolta nell’inchiesta.
A finire nel mirino dei carabinieri del Ros, che hanno condotto le indagini coordinate dai PM Giuseppina Mione e Leopoldo De Gregorio, sono stati, fra gli altri, due dirigenti e alcuni dipendenti comunali, professionisti ed imprenditori. Le accuse ai 30 indagati vanno, a vario titolo, dalla corruzione, al falso, all’abuso di ufficio.
I magistrati contestano ai funzionari e dipendenti comunali di aver favorito “in cambio di denaro incassato anche attraverso incarichi di lavoro fittizi”, professionisti ed imprenditori in pratiche edilizie ed appalti oltre ad aver fatto in modo che il regolamento urbanistico prevedesse uno sviluppo edilizio superiore a quanto stabilito dal piano strutturale. Per quel che riguarda il primo filone dell’inchiesta, che si basa su di un presunto cartello di imprese che avrebbe pilotato gli appalti pubblici edili in diversi comuni fiorentini ed in altre provincie toscane, il procedimento è in fase di udienza preliminare: gli imputati sono 27.

Corruzione, inchiesta della Procura: indagato Riccardo Bartoloni

23 aprile 2008

La Procura di Firenze indaga sull’ufficio edilizia privata del Comune di Firenze, il gruppo Margheri e la società di progettazione Quadra srl.
L’amministratore di questa società è Riccardo Bartoloni, il presidente dell’Ordine degli architetti fiorentini che nella primavera dello scorso anno fu chiamato dal Comune di Campi a valutare la conformità del Regolamento urbanistico e poi a redigere una variante correttiva….leggi tutto il post sul blog di Paolo Ceccarelli.

Riparte il riscatto delle aree Peep

19 febbraio 2008

Riparte l’operazione avviata nel 2003, riguardante la concessione dei diritti di proprietà per le aree Peep già concesse in diritto di superficie e che risultano ancora parzialmente di proprietà del Comune. Infatti la legge finanziaria 1999 ha dato ai Comuni la facoltà di cedere in proprietà le aree comprese nei PEEP – Piani di Edilizia Economica e Popolare, già concesse in diritto di superficie, agli attuali proprietari degli alloggi dietro pagamento di un corrispettivo.
Cos’è il PEEP ed il Diritto di superficie ? Per diritto di superficie si intende il diritto di mantenere l’edificio sul terreno di proprietà del Comune solo per il numero di anni previsto dalle convenzioni. Scaduto il termine anche il fabbricato diviene di proprietà del Comune oppure, si può procedere al rinnovo del diritto di superficie, dietro versamento di un nuovo corrispettivo. Si ricorda che il PEEP era attuato dai Comuni attraverso l’acquisizione di aree mediante esproprio da assegnare, parte in proprietà e parte in diritto di superficie, agli enti costruttori (cooperative, Iacp, imprese) che dovevano poi metterli a disposizione solo di coloro i quali possedevano i requisiti previsti dalla legge.
I requisiti per divenire proprietari di un appartamento su di un’area in diritto di superficie erano: risiedere od avere l’attività lavorativa nel Comune, non possedere altro idoneo appartamento e rientrare nei limiti di reddito previsti dalla legge. Nelle convenzioni con cui il Comune ha concesso il diritto di superficie sono stati previsti i vincoli (requisiti soggettivi degli acquirenti e determinazione del prezzo di vendita o di locazione) che anche oggi, in caso di vendita o locazione degli appartamenti, il proprietario venditore deve rispettare per non incorrere nelle sanzioni previste (decadenza dal diritto di superficie, sanzioni pecuniarie). Le zone interessate sono : il capoluogo, Capalle Ovest, Il Rosi, Padule, La Villa, San Piero a Ponti, San Donnino e San Martino. Tale riscatto comporta la cessazione di ogni vincolo di proprietà sul terreno a favore dei cittadini in diritto di superficie e diverse migliaia di euro nelle casse del Comune. Il prezzo di cessione viene determinato in base a delle tabelle che variano periodicamente ed anche in relazione al costo della vita (Istat). I pagamenti possono essere effettuati a rate. Per maggiori informazioni e per il ritiro della modulistica è necessario contattare l’Ufficio Edilizia Pubblica del Comune in Piazza Dante.