Inceneritore: basta luoghi comuni (1) “la raccolta differenziata”

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Dopo la lettera di Simone Larini, che ho recentemente pubblicato sul blog, propongo da oggi alcune considerazioni, prodotte dallo stesso Larini e disponibili sul suo sito indipendente www.inforifiuti.com. Intendo continuare la serie di consigli pratici per organizzare comodamente la raccolta differenziata a casa propria, ed anche una documentata smentita di alcuni di popolari luoghi comuni sui rifiuti e informazioni di base sul riciclo.
Altre informazioni, dedicate a chi vuole approfondire la tematica rifiuti e non si accontenta delle notizie frammentarie, superficiali o proprio inesatte che purtroppo trovano tutt’ora vasta diffusione nei media italiani. Tutte queste informazioni derivano dalla ventennale esperienza di Larini, come esperto della gestione dei rifiuti, già ricercatore per l’Unione Europea e autore di una dozzina di piani provinciali di smaltimento rifiuti. Notizie che meritano una attenta riflessione e che spero vorrete commentare, per questo motivo le pubblicherò separatamente a distanza di alcuni giorni. La prima di queste, vuole smentire il luogo comune della raccolta differenziata, che tante volte si sente sminuire, perchè è inutile farla e perché poi la mettono tutta assieme, ecco la risposta di Larini:

E’ falso, perchè:

A) La RD innanzitutto serve all’industria italiana.
B) La raccolta differenziata (RD) non è stata inventata da un manipolo di ambientalisti, ma nasce in risposta a precise esigenze:
recuperare materie seconde per l’industria al fine di ottenere un risparmio economico rispetto al consumo di materie prime,
detossificare il rifiuto destinato a impianti di trattamento finale, intercettando frazioni di rifiuti pericolosi.
Mentre il secondo obiettivo viene perseguito per motivi diversi dal ritorno economico(sebbene questo ci sia per alcune categorie di rifiuti RAEE), è chiaro che non ha senso differenziare materiali recuperabili per poi rimettere tutto insieme. In Italia esistono da parecchi anni i Consorzi obbligatori per il riciclo dei materiali recuperabili, che forniscono un quadro economico che garantisce rendimenti certi per chi opera la raccolta, mettendoli al riparo dalle fluttuazioni del mercato tipiche di qualche decennio fa. I Consorzi garantiscono inoltre la concreta collocazione dei materiali recuperati. Il risultato della loro attività è che nel nostro paese la RD è in costante aumento da anni. Eventuali disservizi non devono creare dubbi sul senso complessivo della RD: sarebbe come – dopo un episodio di malasanità – dire che è inutile andare in ospedale “perchè tanto gli ospedali servono solo ad ammazzare la gente”.
L’equivoco dei mezzi di raccolta
La causa comune di molte delle voci sul “tanto mettono tutto insieme” è un equivoco spesso riscontrato, soprattutto ove si pratica la raccolta “porta a porta”. In molte realtà locali in cui venne introdotta la RD, in fase iniziale non erano disponibili molti capitali per l’acquisto dei mezzi di raccolta. Per cui, facilitati anche dai bassi quantitativi raccolti all’inizio, per la RD delle diverse frazioni venivano impiegati gli stessi mezzi, che ad es. Il lunedì facevano il giro di raccolta dei sacchetti della carta, il martedì la raccolta della plastica e così via.
Da qui l’equivoco: i mezzi per la RD venivano scambiati con quelli della raccolta ordinaria dei RSU. Quando ero responsabile dei progetti pilota di RD degli imballaggi poliaccoppiati, promossi da parte di Comieco(il consorzio nazionale riciclo carta e cartone), controllando le operazioni di raccolta, ho sempre riscontrato il grande interesse con cui la popolazione segue l’attività dei mezzi di raccolta, pur alle 6 di mattina e persino nei comuni del Sud Italia. Per cui – al fine di evitare equivoci – proposi che, quando i mezzi venivano impiegati per la raccolta sperimentale dei sacchetti di carta/poliaccoppiati, sulle fiancate venissero applicati dei tabelloni magnetici recanti un’indicazione come “raccolta differenziata dei materiali cellulosici”. La stessa introduzione della raccolta multimateriale col “sacco viola” in Lombardia generò molti equivoci. Anche in quel caso, i sacchi viola venivano prelevati con mezzi che, se non erano gli stessi, erano comunque dello stesso tipo di quelli usati per la raccolta dei rifiuti indifferenziati. Quindi la RD veniva facilmente scambiata con la raccolta ordinaria, con tutti gli equivoci del caso.
I principali motivi per cui fare la RD conviene a tutti
1. Risponde alle esigenze dell’industria italiana
La raccolta differenziata (RD) nasce storicamente dall’esigenza di recuperare materie seconde per l’industria al fine di ottenere un consistente risparmio economico rispetto al consumo di materie prime. Ad esempio, riciclare una lattina da alluminio consente di produrre un’altra lattina impiegando solo il 5% dell’energia che si sarebbe consumata per produrla dalla bauxite: la RD e il riciclo consentono quindi di risparmiare il 95% dell’energia.
2. Fa risparmiare soldi
Non solo la RD fornisce all’industria materiali di recupero a costi inferiori rispetto alle materie prime, ma quando viene fatta bene fa risparmiare soldi anche alle famiglie italiane. E’ infatti dimostrato che quando la RD supera la soglia del 40-50%, con una elevata intercettazione della frazione organica, la RD in genere costa meno rispetto alla gestione degli indifferenziati.
3. Detossifica i rifiuti
Nell’immondizia domestica sono presenti rifiuti pericolosi, basta pensare ai contenitori usati di vernici, insetticidi, soda caustica, o alle lampade al neon, alle apparecchiature elettriche o elettroniche dismesse. La RD dei rifiuti domestici pericolosi nelle piazzole ecologiche attrezzate ha l’effetto di detossificare i rifiuti residui, rendendone meno pericoloso lo smaltimento, qualsiasi sia il sistema di smaltimento.
4. Combatte la desertificazione
Differenziare i rifiuti organici consente di produrre compost, una sostanza ammendante usata come terriccio in agricoltura e florovivaismo. Il compost di qualità reintroduce sostanza organica nei terreni, che anche in Italia sono oggetto di un vero e proprio processo di desertificazione.
5. Crea occupazione
La RD crea occupazione: è storicamente uno dei primi esempi di green economy.
Vedi anche –> Riciclare i rifiuti: le cose da sapere

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Una Risposta to “Inceneritore: basta luoghi comuni (1) “la raccolta differenziata””

  1. francesca Says:

    salve,pratico da tanto tempo la raccolta differenziata pero’rimango sgomenta quando mi succede di vedere il camion della nettezza (indifferenziata)che prima svuota i cassonetti della nettezza comune e poi anche quelli della carta.Ho telefonato al Quadrifoglio e mi e’stato detto che l’autista attraverso appositi marchingegni? riesce a vedere se ad esempio nel cassonetto della carta sono presenti altri tipi di rifiuti e a quel punto e’costretto a rimischiare la carta con l’indifferenziato.
    Ma sara’vero?

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