Dal CNR ecco THOR per il riciclo dei rifiuti indifferenziati

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E’ purtroppo una attualità scottante il problema dello smaltimento dei rifiuti, ecco una alternativa proposta negli ultimi due giorni, ma come funziona ? propongo un’articolo estratto dall’Almanacco della Scienza a cura di Rosanna Dassisti. Sto contattando il CNR per avere ulteriori informazioni assieme agli amici oculus e sestofiorentino.info, troverete ulteriori dettagli nei prossimi post.

Attraverso un sistema sviluppato dal Consiglio nazionale delle ricerche è infatti possibile recuperare e raffinare tutti i rifiuti solidi urbani insieme e trasformarli in materiale da riutilizzare e in combustibile dall’elevato potere calorico, con un costo decisamente inferiore a quello di un inceneritore. Thor (Total house waste recycling), la tecnologia ideata e sviluppata dall’Istituto di studi sui materiali nanostrutturati (Ismn) del Cnr di Montelibretti (Roma), messa a punto con la Assing SpA di Roma, si basa su un processo di raffinazione meccanica (meccano-raffinazione) dei materiali di scarto, che vengono trattati in modo da separare tutte le componenti utili dalle sostanze dannose o inservibili. Come un ‘mulino’ di nuova generazione, l’impianto riduce i rifiuti a dimensioni inferiori a dieci millesimi di millimetro, in una materia omogenea e dal contenuto calorifico paragonabile a un carbone di buona qualità, purificata dalle parti dannose. “Un combustibile utilizzabile con qualunque tipo di sistema termico”, dice Paolo Plescia, ricercatore dell’Ismn-Cnr e inventore di Thor, “compresi i motori funzionanti a biodiesel, le caldaie a vapore, i sistemi di riscaldamento centralizzati e gli impianti di termovalorizzazione delle biomasse. Infatti, le caratteristiche chimiche del prodotto che viene generato dalla raffinazione meccanica dei rifiuti solidi urbani, una volta eliminate le componenti inquinanti, sono del tutto analoghe a quelle delle biomasse, ma rispetto a queste sono povere in zolfo ed esenti da idrocarburi policiclici”. Il prodotto può essere usato come combustibile solido o pellettizzato oppure per ottonere bio-olio per motori diesel attraverso la ‘pirolisi’. Thor riesce a trattare fino a otto tonnellate l’ora; è completamente meccanico, non termico, e quindi non è necessario tenerlo sempre in funzione, basta accenderlo quando serve, limitando o eliminando così lo stoccaggio dei rifiuti e i conseguenti cattivi odori. L’impianto è completamente autonomo: consuma infatti parte dell’energia che produce e il resto lo cede all’esterno. Inoltre, è stato progettato anche come impianto mobile, utile per contrastare le emergenze, in tutte le situazioni dove è necessario trattare i rifiuti velocemente, senza scorie e senza impegnare spazi di grandi dimensioni, con un costo contenuto: un impianto da 4 tonnellate/ora occupa un massimo di 300 metri quadrati e ha un costo medio di 2 milioni di euro. “Un impianto di meccano-raffinazione di taglia medio-piccola da 20 mila tonnellate di rifiuti l’anno presenta costi di circa 40 euro per tonnellata di materiale”, spiega Paolo Plescia. “Per un’identica quantità, una discarica ne richiederebbe almeno 100 e un inceneritore 250 euro”. Un esempio concreto delle sue possibilità? “Un’area urbana di 5.000 abitanti produce circa 50 tonnellate al giorno di rifiuti solidi”, informa il ricercatore. “Con queste Thor permette di ricavare una media giornaliera di 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate tra metalli ferrosi e non ferrosi e 1 tonnellata di inerti, nei quali è compresa anche la frazione ricca di cloro dei rifiuti, che viene separata per non inquinare il combustibile”. Il resto dei rifiuti è acqua, che viene espulsa sotto forma di vapore durante il processo di micronizzazione. Il prodotto che esce da Thor è sterilizzato perché le pressioni che si generano nel mulino, dalle 8.000 alle 15.000 atmosfere, determinano la completa distruzione delle flore batteriche, e, inoltre, non produce odori da fermentazione: resta inerte dal punto di vista biologico, ma combustibile”. Un’altra applicazione interessante di Thor, utile per le isole o le comunità dove scarseggia l’acqua potabile, consiste nell’utilizzazione dell’energia termica prodotta per alimentare un dissalatore, producendo acqua potabile e nello stesso tempo eliminando i rifiuti soldi urbani.

Fonte: Paolo Plescia, Istituto di studi sui materiali nanostrutturati del Cnr, Montelibretti (Roma), tel. 06/90672826 e-mail: paolo.plescia@ismn.cnr.it; p.plescia@assing.it
Ascolta la trasmissione su RAI1 con l’intervista a Paolo Plescia, scarica la trasmissione del 10.01.08 il link è http://www.radio.rai.it/podcast/A0022226.mp3.

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48 Risposte to “Dal CNR ecco THOR per il riciclo dei rifiuti indifferenziati”

  1. Alex Says:

    La soluzione sembra interessante ma non sembra interessare (almeno per ora) chi sta cercando di contrastare gli inceneritori con impianti a freddo (che ricordo sono impianti a “tiepido” perché anche se non si raggiungono temperature elevatissime c’è comunque del calore). Non capisco perché questa chiusura ed è per questo che intendo andare avanti insieme ai due amici Fabio e Sanghino per capirci un po’ di piu’!

    Non capisco nemmeno perché un ente come il CNR non si propone per tamponare l’emergenza rifiuti con questa apparecchiatura interessante (anche mobile).

  2. campibisenzio Says:

    In effetti nutro un po di sano scetticismo anche io, perchè il fatto di diventare “combustibile” mi preoccupa e non poco, tuttavia forse ho compreso il sistema di funzionamento..e se quel che penso è vero la cosa potrebbe essere interessante. Bisogna però vedere quali sono le controindicazioni, un progetto presentato da chi lo ha creato non è mai messo nero su bianco. In questi ultimi mesi mi sono poi reso conto che la battaglia contro gli inceneritori è diventata per alcuni una chiusura completa verso le alternative solo perchè si desidera non abbandonare una strada sicura, mentre bisogna pensare ad altre e iniziare a documentarsi prima di esprimere un parere così netto. Non trovo infatti un solo documento che parli in modo scientifico sul THOR, quindi mi chiedo da dove siano uscite queste nette prese di posizione. Sta a tutti noi cercare queste informazioni e proporle poi, se valide, per contrastare il programma inceneritorista di Renzi nella nostra Piana.

  3. Alex Says:

    Ho notato anche io una chiusura verso le alternative… intanto il comune di Sesto chiede che vengano iniziati i progetti per l’inserimento ambientale dell’inceneritore.

    Secondo me, accettare di inviare dei tecnici a verificare gli impianti, è esclusivamente una manovra politica per essere rieletti (di chi parlo?).

  4. Oscar Ferrari Says:

    “Un’area urbana di 5.000 abitanti produce circa 50 tonnellate al giorno di rifiuti solidi”
    scusate, ma sono 10 kg a cranio, non vi sembrano tantini?

  5. Laudix Says:

    Anche a me sembrano tanti… in una intervista ad un esponente di lega ambiente si parlava di circa 550 kg all’anno a persona, che mi sembra più ragionevole.

    Ciao

  6. campibisenzio Says:

    Condivido pienamente i dubbi di Oscar, infatti quando ho inserito il post ne sono rimasto un po dubbioso, mentre i 550Kg all’anno mi sembrano un po pochi, da dati Quadrifoglio si rileva nel 2005 una produzione media giornaliera di 5,7 Kg a persona, io ho fatto un paio di verifiche su quello prodotto dalla mia famiglia e devo dire che dai 2,5 ai 3,5 chili a persona sarebbe più corretto, certo è che se va considerato in questo conteggio tutto, compreso il vetro, carta e cartone e la plastica la cifra lievita anche ad un valore superiore ai 5 Kg a persona. Di molte cose che consumiamo tutti i giorni se fossero imballate in modo più semplice ci sarebbero meno scarti, perchè per il cibo, gli scarti sono minimi (bucce, residui di cibo, ecc) perchè con quel che costa il mangiare, almeno io lo finisco anche dopo 3 giorni … il resto è plastica, vetro ed imballi plastici (in abbondanza) basti pensare che per ogni 4 braciole c’è un foglio di nilon ed una vaschetta in polistirolo (o similare), per la pubblicità in cassetta mi trovo a buttare chili di carta alla settimana, ho comprato una schedina SD per la mia Nikon ed ho dovuto buttare una scatola di plastica 10 volte più grande del contenuto rivestita di cartone con 4 fogli di istruzione, per finire alle bottiglie dell’acqua che sto cercando di eliminare con l’impiego di un depuratore (a carbone)..considerate che in media noi beviamo 1-3 litri di acqua al giorno, quindi in quattro 2-4 bottiglie a famiglia.Insomma un vero spreco…e un’accumulo di materiale inutile nelle nostre discariche. Ma avete visto mai dove vanno le bottigliette da 1/2 litro ai ristoranti e nei centri commerciali ? io vedo tutti giorni che vengono buttate assieme alla carta ed a tutto il resto di cibo avanzato, ma vi pare giusto ? qui si parla di noi cittadini ma gli esercizi commerciali che fanno ? noi con i Gigli abbiamo una produzione enorme di questi scarti, basti pensare a quanti ristoranti ci sono al primo piano …
    Grazie per il vostro intervento.

  7. campibisenzio Says:

    Il dato di 550 Kg forse è un dato del 2002, ho trovato un riferimento in rete…Laudix ha ragione anche se ad oggi sarà un po lievitato …

  8. Maurizius Says:

    Ho cercato un po’ in rete, ma le notizie che si trovano sono quasi sempre le stesse….i soliti copia-incolla a volte anche poco curati…
    Ragionando solamente a grandi linee penso alla complessità del ciclo combustione e trattamento fumi di un inceneritore, se questo aggeggio apparentemente così semplice potesse ridurre i costi e la complessità sarebbe “l’uovo di Colombo”….ma come si “passivano” rendendoli innocui questi rifiuti? In realtà non c’è scritto da nessuna parte ;-) …. Mi sembra tanto uno specchietto per le allodole….Il problema rifiuti è di portata planetaria, ma volete che non ci sia nessuno che abbia intuito le potenzialità del prodotto (sempre che esistano…)? Ed investa qualche milione di Euro per vedersene ritornare molti molti di più in breve tempo? A me qualche dubbio sull’efficacia del sistema Thor viene e a voi no?
    All’estero non sono mica tutti stupidi come in Italia…..

  9. Alex Says:

    Vedi Maurizius di Thor si sa poco perché è una tecnologia relativamente giovane.

    Esiste un solo Thor al mondo funzionante e si trova a Messina.

    La commercializzazione di Thor partirà probabilmente per fine 2008.

    La notizia dell’esistenza di Thor è datata 08/01/08.

    Penso che sia anche giusto che non si sappia poi così tanto. Il problema è che nessuno (tra quelli che potrebbero far qualcosa) si sta sforzando per saperne di più… al contrario di altri che invece hanno già contattato il CNR ed il responsabile del progetto.

  10. alessandro Says:

    Se vi interessa ho dei documenti completi di dati tecnici su Thor ve li posso inviare via e-mail
    Alessandro

  11. campibisenzio Says:

    Ciao Alessandro,
    ci interessano sicuramente, anche io ho altri dati e sto giust’appunto redigendo un nuovo post sul Thor, puoi spedirli a campibisenzio@gmail.com,
    grazie mille e saluti
    Fabio

  12. antonino Says:

    alessandro se hai materiale sul thor ti prego di inviarmelo al più presto, è più tosto urgente visto che abito proprio sotto l’area dove stanno sperimentando questo mostriciattolo.
    io sono molto preoccupato proprio perchè è in fase sperimentale e non c’e niente di sicuro che possa accertare l’assoluta mancanza di pericolosità.

  13. Mirko Roveri Says:

    Il processo THOR una “ecoballa” tecnologica.

    Finora nessuno degli interessati ha smentito i dati riportati tra virgolette e da me ascoltate in viva voce da parte del Plescia, vuol solo dire che il processo THOR è veramente portentoso, riesce infatti secondo il CNR a far produrre 10 Kg di rifiuti per abitante al giorno.
    Ogni giorno esattamente 50 tonnellate prodotte da soli 5.000 abitanti da cui per miracolo ricava: “30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate tra metalli ferrosi e non ferrosi e 1 tonnellata di inerti”
    No! Non è un errore, una vista è solo il frutto di ignoranza e di una balla tecnologica autorevole perchè firmata CNR.
    Cinque mila abitanti devono essere eccezionali se consentono agli “scienziati” del CNR di produrre ben 30 tonnellate al giorno di combustibile, ben sei ( 6 ) chili a testa.
    Inoltre questi straordinari abitanti producono ben 600 gr. a testa di vetro (bevono birra anche mentre dormono ), oltre a 500 gr. a testa di materiali ferrosi ( hanno la fonderia in casa ) e 200 grammi di inerti.
    No ! Consentitemi questa è pura ignoranza, non uno zero in meno o in più.
    Esattamente l’inventore di questo impianto, il ricercatore del Ismn-CNR Paolo Plescia, ha affermato: “Un’area urbana di 5000 abitanti produce circa 50 tonnellate al giorno di rifiuti solidi”.
    Informa poi il ricercatore: “Con queste Thor permette di ricavare una media giornaliera di 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate tra metalli ferrosi e non ferrosi e 1 tonnellata di inerti, nei quali è compresa anche la frazione ricca di cloro dei rifiuti, che viene separata per non inquinare il combustibile”.
    Il testo riportato inoltre ci informa che:
    “Il resto dei rifiuti è acqua, che viene espulsa sotto forma di vapore durante il processo di micronizzazione”.
    Come vengono fatti “sparire” gli inquinanti presenti nel vapore d’acqua? .
    E continua: ” Il dr. Paolo Plescia, ricercatore dell’Istituto Materiali Nanostrutturati del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISMN-CNR), ha ideato e poi sviluppato insieme con gli esperti dell’ASSING una soluzione tecnologica in grado di trasformare, attraverso un processo di micronizzazione ovvero meccanochimico, i rifiuti per realtà abitative di circa 40.000 abitanti, senza arrecare danni all’ambiente circostante e con positive ricadute energetiche ( io affermo eccezionali dal momento che produce 6 Kg. di combustibili per abitante ).
    Però la cosa più comica è relativa alla convalida dei risultati ottenuti dalla sperimentazione, convalidati dal CNR, che però nonostante tutto “hanno dimostrato la piena validità della strada intrapresa”.
    Il Comunicato continua: attualmente il sistema THOR, installato in Sicilia, è applicato sia in un impianto pilota, sia in un impianto prototipale in grado di trattare mediamente 4 tonnellate di rifiuto/ora, ed ha confermato la validità del processo su base industriale e la possibilità di raggiungere le performances e i costi ipotizzati.
    Conentite di ritenere anche questa una balla come le altre, ritengo infatti si tratti di 4 tonnellate al giorno, che diversamente sarebbero 80 tonnellate giorno per un bacino di 80.000 abitanti, non presenti nell’area geografica indicata.
    Ma le balle per non usare una parola meno elegante non sono finite, infatti il CNR prosegue:
    “Il prodotto che esce da Thor è sterilizzato perché le pressioni che si generano nel mulino, dalle 8000 alle 15000 atmosfere, determinano la completa distruzione delle flore batteriche, e, inoltre, non produce odori da fermentazione: resta inerte dal punto di vista biologico, ma combustibile”.
    Bum ! Bum ! che scoppio 8000 – 15000 atmosfere !
    Sicuramente si tratterà di 8000 e 15000 kPa (80-150 atmosfere).
    Se così è complimenti!
    In un solo comunicate ci sono più ecoballe di quelle Campane, ci inchiniamo alla “scienza dei rifiuti” che altro possiamo fare di fronte a cotante frottole.
    Ecco questo è il miracoloso THOR che dovrebbe risolvere i problemi dei rifiuti ed a cui tutti stanno afffidando le speranze di un futuro migliore.
    I rifiuti sono una cosa seria se non gestiti con assoluta competenza, riteniamo che allo stato esiste una tecnologia pulita che non dà i ” numeri” e trasforma i rifiuti senza inquinare ed è visibile con due filmati su molti siti basta chiedere ” Ossidodistruzione “.
    “Il resto è noia” come afferma Califano
    Ing. Mirko Roveri

  14. campibisenzio Says:

    Ho letto con molto interesse i vostri commenti e devo dire che anche io ho avuto forti dubbi sulle cifre di produzione dei rifiuti, tali da aver fatto sollevare i primi commenti del post. Al di la di questi dati, che reputo siano stati ingrassati per poter ottenere un maggiore “effetto” numerico sui risultati finali, ci sono sicuramente dei dati “assurdi” che non stanno nè in cielo nè in terra (es.50ton di rifiuti prodotti da 5000 abitanti o il trattamento di 4 ton/ora). Per ciò che riguarda gli inquinanti, penso (nella mia poca cultura sull’argomento) che questi vengano eliminati durante una fase di separazione (non ben identificata) che penso sia effettuata mediante centrifugazione-setaccio delle polveri (non so in quale modo poi questi elementi inquinanti vengano separati all’origine), tuttavia il materiale che ne risulta potrebbe davvero essere depurato ad un livello altissimo (non so per quale percentuale perchè non so come possano conoscere in anteprima la composizione chimica del rifiuto inserito e sempre molto variabile). Rimane poi il fatto che giustamente ha fatto notare Mirko, dei vapori acquei che rappresentano una grossa fetta in peso del rifiuto, c’è da capire in quale modo vengono “depurati” o se siano assenti da sostanze dannose prima di essere immessi in ambiente e se questi vapori, magari in pressione alta vengano o meno inviati ad un’ulteriore processo di recupero di energia, ed anche qui con quali modalità di sicurezza ambientale. Anche io sono rimasto esterrefatto dalla impressionante quantità di pressione del mulino che a quanto ho capito deriva da un mulino di frantumazione geologica (rotativo ad alta velocità), e cosa c’entra in tutta la questione la flora batterica dal momento poi che il tutto viene avviato al processo di “pirolisi” (ma forse si parla di questo in considerazione della carica batterica di altre parti residuali che non vengono recuperate o mandate al scaldare), in tal caso quali sono ?
    In aggiunta a questi dubbi aggiungo che la documentazione in rete è risicata, quasi data con il contagoccie, come se fosse un progetto top-secret, che in realtà ha già compiuto diversi anni di età.
    Comunque se siete d’accordo, vorrei spedire una richiesta a Plescia con domande più precise da escludere questi dubbi. In questi due giorni redigerò una mail che vi sottoporrò. Se avete altri dubbi vi prego di comunicarmeli.
    Mirko ti sarei grato se volessi mandarmi una lista più dettagliata delle tue domande, vedo che sei ferrato in materia mentre io lo sono meno, proposta che faccio anche ad Alessandro.
    Grazie ed a presto.
    Fabio

  15. Rosanna Says:

    Thor

    Anch’io cerco certezze (non ho nessun interesse materiale, se non quello di cercare soluzioni che non danneggino ancora di più il futuro dei miei figli e non solo), ho fatto ricerche sul THOR, mi pongo però in maniera attenta alle proposte innovative.
    Comunque sono dell’idea che non tutti percepiscono che:
    punto 1 – alla base è la raccolta differenziata (intanto c’è da constatare grafici alla mano, che l’essere umano in genere per variare le abitudini ha bisogno di un lasso di tempo che va dai 30 ai 50 anni – consideriamo anche che i sistemi di raccolta si devono adeguare e questo tempo servirebbe anche a fare cambiare i metodi di produzione e fornitura mezzi di trasporto, campane, cassonetti….. c’è ancora molto da fare per organizzare e gestire questo nuovo sistema di raccolta e differenziazione di cui esistono alcuni esempi ammirevoli già in atto) ;
    punto 2 -in alternativa agli inceneritori mi pare altamente innovativo il sistema THOR;
    punto 3 – in seguito 30/50 anni di adeguamento/adattamento il thor sarebbe utilizzato solo per la percentuale di rifiuti non differenziabili .

    Il 2 febbraio (ieri) il Dr Plescia ha risposto in maniera corretta sia all’Ing. Roveri sia al sig. Andi al seguente indirizzo http://video.google.it/videoplay?docid=7244172436205837113&q=cuffaro&total=376&start=180&num=10&so=0&type=search&plindex=2 invitandoli ad “”andare di persona a sincerarsi sulle condizioni dell’impianto, che è situato nel comune di Torrenova, sulla strada che porta al Paese di S. Marco. Telefonate alla ditta che ci ospita per organizzare delle visite.””
    Prima di sentenziare occorre vedere di persona e “se si è tecnici” porre domande alle quali sicuramente saranno date le risposte cercate.
    Meditiamo e pensiamo al futuro dei nostri figli!
    Grazie a Paolo Plescia e a quanti hanno collaborato all’invenzione del THOR.
    IL THOR E’ ITALIANO COME NOI!Il
    Rosanna M. da Palermo

  16. dm Says:

    Segnalo che l'”Ing. Mirko Roveri” sta apparentemente facendo uno spamming dello stesso aggressivo commento su vari siti in tutta Italia (avrà qualche interesse personale??!?).

    Accludo di seguito la risposta già postata direttamente dal Dott. Paolo Plescia in risposta a tale intervento
    (http://www.mondocasablog.com/2008/01/09/rifiuti-arriva-dal-cnr-thor-il-sistema-di-riciclaggio-indifferenziato/).
    Sullo stesso sito potete leggere anche altri strani attacchi e altre risposte del medesimo dott. Plescia.

    Paolo Plescia, 2. Febbraio 2008, 18:51

    Ho atteso che le televisioni facessero vedere l’impianto presso Torrenova prima di rispondere alle varie critiche. In particolare mi interessa il processo mentale che l’Ing. Mirko Roveri ha elaborato per il suo salace commento. Per prima cosa l’Ingegnere se la prende con il mio errore (del quale mi sono ampiamente scusato in passato) relativo alla produttività: calcolando 2 kg ad abitante si ottiene che 50 tonnellate al giorno (capacità attuale di THOR) sono corrispondenti a 25.000 abitanti. Niente male comunque per un sistema che è contenuto in duecento metri quadri, con un costo di smaltimento di 40 euro/ton, contro i 120 di una discarica.

    La questione delle pressioni: L’Ing. Roveri forse conosce il termine “stress residuo”, si calcola sugli acciai e determina la fatica subita dalle leghe durante un’azione meccanica. Nel mulino sono presenti allo stato attuale 320 kg di sfere che ruotano a 600 giri al minuto con un’accellerazione di 60 G (totale 19200 kg di spinta dinamica). La superficie di scorrimento è costituita da una decina di cm2 e ciò determina una pressione di punta di circa 1900 kg/cm2, mentre allo scorrimento, le pressioni rilevate dall’analisi dello stress residuo e misurate tramite raggi X sulle sfere di acciaio mostrano valori compressivi da 8000 a 15000 atmosfere. Quindi, ed è ovvio per chi conosce un pò di meccanica, non sono pressioni di punta ma di scorrimento, proprio quelle che determinano l’azione chimica.
    D’altra parte, per ottenere l’energia che necessita alla distruzione di alcuni legami molecolari molto forti, come nel caso della demolizione molecolare degli idrocarburi policiclici, sono necessari grandi energie. Potrà trovare dettagli tecnici su questo e altro in varie pubblicazioni, basta andare sul sito SCINET (una banca dati scietifica gratuita dove trovare articoli ), anche dei nostri lavori. L’effetto di aumento del potere calorifico delle sostanze micronizzate da THOR è dovuto sia alla riduzione dimensionale che alla demolizione delle catene polimeriche.
    La questione relativa alle emissioni di vapore, deriva dall’azione di “stress” di compressione che gli organici subiscono. Anzitutto, un materiale organico sottoposto a pressioni di punta di 1.6 kbar perde acqua. Non in forma liquida ma in forma di minute goccioline, una nebbia, che viene aspirata insieme alla polvere e che condensa poi nel filtro. Tale acqua non si porta alcunchè dietro, semmai si arricchisce di sostanze dopo, durante la condensazione. Quali sostanze porta? sali di cloro, bromo, metalli vari. Rappresenta un quantitativo ingente di soluzione, che viene precipitata, mentre la frazione solida si recupera.
    Le altre sostanze recuperate: il cdr ottenuto dalla micronizzazione viene separato dalla frazione pesante, costituita da metalli ossidati e da sali di cloro e solfo. Questi rappresentano il vero “rifiuto del rifiuto” e devono essere messi a dimora, ma parliamo di percentuali che vanno dallo 0.2 all?1 % in peso del tal quale, quindi in un giorno di lavoro dove si trattano 50 ton di spazzatura tal quale si otterrebbero 500 kg di sali residui, che sono recuperabili (ossidi di ferro e metalli come m.p.s., mentre i sali di cloruro di calcio e sodio sono utilizzabili in chimica).

    Un’ultima considerazione: THOR non sostituisce la RD, ma la integra; lavora il sovvallo, quindi la parte che non si può recuperare e che andrebbe in discarica o in termovalorizzatore. Ma tale parte, anche se di entità minore del tal quale, è anche la più sporca e pericolosa. Quindi, se invece di mandarla in discarica si sfrutta al meglio, credo sia una buona cosa.

    D’altra parte la norma non ci dice che la differenziata dobbiamo farla per forza da casa, possiamo farla anche in impianto e ciò, per alcune materie, è anche migliorativo della qualità dei prodotti

    Infine, a breve avremo il sito funzionante del laboratorio dove chiunque può trovare i dati che chiede. Altrimenti potete vedere le riprese fatte da La 7, Sky TG24, SAT 2000, TGR (Sicilia)

  17. dm Says:

    Credo che l’indirizzo a cui si riferisce il precedente messaggio di Rosanna M. sia il medesimo da me sopra segnalato nel mio commento (http://www.mondocasablog.com/2008/01/09/rifiuti-arriva-dal-cnr-thor-il-sistema-di-riciclaggio-indifferenziato/).
    Infatti su tale sito potete trovare, fra gli altri, l’intervento dell’Ing. Roveri già citato, e quello del Sig. Andi sopra nominato da Rosanna M., e le relative risposte del Dott. Plescia.

    Segnalo inoltre i collegamenti a due recenti trasmissioni televisive che mostrano l’impianto THOR in funzione in Sicilia:

    – La7 (31 gennaio 2008)
    (filmato scaricabile da:
    http://www.la7.it/news/dettaglio_video.asp?id_video=8383&cat=cronaca)

    – SAT2000 (1 febbraio 2008)
    (filmato scaricabile dal sito http://www.sat2000.it :
    cliccare “SAT2000 in diretta streaming”, e quindi selezionare l’opzione TG2000, e poi il TG di venerdì primo febbraio
    — non è elencata nei titoli, ma è la notizia di apertura !!)

  18. Paolo Plescia Says:

    Se permettete vorrei dire la mia. Anzitutto ho risposto alle questioni poste dal Roveri in modo spero esaustivo, a chi interessa a breve spero di avere a disposizione il sito del mio gruppo di ricerca dove saranno presenti i vari dati che vi servono.
    Tra le tecnologie “innovative” leggo dell’uso delle torce al plasma: le prime torce al plasma risalgono agli anni ’50. Sebbene il plasma in genere non produce fumi pericolosi il costo in termini energetici è enorme, circa 1 MW / ton, quando un meccanico biologico o un THOR hanno un consumo di circa 1/10. Come per tutti i trattamenti, la loro utilizzabilità dipende solo dal costo del rifiuto. Ad esempio il plasma (costo da 300 a 500 €/ton) può essere accettabile per rifiuti che pesano e costano tanto, mentre il RSU pesa poco (circa 300 kg/mc) e costa poco (120 €/ton) e quindi non ripaga il ciclo.
    Il plasma per gli RSU è come sparare ad una mosca con il classico bazooka.

    Una cosa è importante: non dovete pensare che sia una cosa “da NASA” fare innovazione sul tema rifiuti. Molte tecnologie innovative in questo settore sono ferme solo per motivi lobbistici e perchè gli investimenti sul settore rifiuti sono enormi e quindi necessitano di ammortamenti lunghi decenni. In più, finchè alle “commissioni” ministeriali e nelle stanze dei bottoni saranno a comandare persone che non c’entrano minimamente nulla con la ricerca e l’innovazione, ma anzi ben legate al grande cartello affaristico-politico legato al binomio inceneritori-discariche, le cose europee sui rifiuti non cambieranno mai.

    Una parentesi per l’amico che citava le ricerche fatte negli USA.
    Negli States, nella NASA come al MIT ci sono grupponi di ricerca pieni di quattrini, dove molte belle menti lavorano con le migliori condizioni al contorno, in particolare finanziamenti, quindi strumenti e persone. In USA i finanziamenti sono sopratutto privati, e anche quelli pubblici sono finalizzati a progetti che hanno ricadute sule attività produttive.

    Non sempre però la relazione quattrini = buona ricerca è reale, altrimenti in Italia non si avrebbe una delle migliori scuole di astrofisica, di fisica atomica, di chimica e sopratutto di biologia (e annessi) al mondo. Purtroppo per noi, le questioni sono tante e interconnesse: non è solo una questione di soldi, ma di carriere bloccate da gerontosauri fossilizzati sulle poltrone del comando (università annesse), dalle gerarchie degli enti di ricerca comandate da personaggi provenienti da sindacati, partiti, famiglie politiche ecc. ecc., ma mai da chi arriva dai laboratori e infine siamo inchiodati da una nostra atavica passione italiana a considerarci sempre l’ultima ruota del carro in europa e nel mondo.
    Vado a concludere: questa storia del THOR sembra sia diventata effettivamente una favoletta. Ma se invece di trattare rifiuti THOR fosse stato un impianto che produceva un tessuto innovativo per qualche nostro importante stilista, avreste avuto la stessa ritrosia a crederci?

    Attendo un vostro commento dopo aver visto le immagini delle riprese televisive

  19. campibisenzio Says:

    Ho letto tutti i vostri commenti e sono felice di accogliere il Dott. Plescia sul blog. Mi scuso innanzitutto con lui per i miei commenti “inesperti” in materia di processi chimici e meccanici, non me ne voglia se ho espresso qualche parere dubbioso sul progetto. Sicuramente andrò a visionare i video indicati e vorrei cogliere il piacere da subito per avere la sua disponibilità ad organizzare un incontro pubblico nella nostra Piana Fiorentina, che come saprete sta combattendo contro la costruzione di un inceneritore, nonostante la vittoria di un referendum contro di esso.
    Fornirò i miei commenti dopo aver visionato i video.
    Grazie a tutti.
    Fabio

  20. Alex Says:

    Sono contento di leggere l’intervento del Dott. Plescia qui sul sito di Fabio.

    Il problema dei rifiuti è molto importante e resto sempre piu’ allibito quando leggo che i politici vogliono a tutti i costi gli inceneritori… quando di alternative ce ne sono parecchie!!

    Spero di poter vedere i dati sul sito del THOR prestissimo!

  21. campibisenzio Says:

    Ho ascoltato attentamente il video su LA7 e l’intervista su SAT2000 (non sono riuscito a trovare niente agli altri indirizzi forniti da Rosanna e da dm su mondoblog). Devo dire che le due interviste non dicono molto di più di quanto sia comparso in rete; tuttavia, alla luce dei commenti rilasciati da Plescia, mi sono chiarito le idee sul sistema e sui vari passaggi che i rifiuti subiscono in esso. Da qui sono scaturiti alcuni interrogativi, non tanto perchè io sia un luminare della meccanica e della chimica voglioso di critiche nei confronti di chi ha escogitato il sistema, ma perchè da inesperto voglio capire in sintesi la cosa più importante che è la reale ricaduta inquinante del sistema, o se si vogliono porre dei paragoni, quali sono le caratteristiche (non economiche che abbiamo già apliamente valutato come positive) peculiari contro l’inquinamento atmosferico o del suolo, nei confronti di quel sistema che adesso è il paragone forzato a tutte le alternative, ossia l’incenerimento.
    Pertanto da “avvocato del diavolo”, pongo al Dott.Plescia le seguenti domande :
    A. si parla di passivazione del rifiuto, ma come avviene questo processo ? passivare rendendo innocui i composti, cosa significa ? e da cosa ?
    B. nella tonnellata di inerti portata in esempio sopra, quali sostanze sono presenti ? ed in quale percentuale possono coesistere sostanze inquinanti (seppure in quantità minime) ?
    C. la separazione degli inquinanti dall’acqua condensata avviene per precipitazione, ma in quale percentuale questi inquinanti (che sappiamo essere in alta percentuale) vengono estratti, dal momento che l’acqua rappresenta il veicolo di raccolta di questi ? esiste un’ulteriore trattamento dell’acqua ?
    D. in quale modo può essere valutata la percentuale e la tipologia di inquinanti presente nel rifiuto ? questo in virtù del fatto che la separazione avviene per precipitazione, possono in tal caso sfuggire inquinanti non precedentemente valutati nel processo di estrazione ?
    E. leggo che la distruzione della flora batterica da parte del mulino è necessaria a rendere sterile l’inerte, questo perchè ciò fa parte inevitabilmente del processo, oppure perchè è necessaria ? in tal caso per quale motivo ?
    F. seguendo dal punto E, se dopo il tutto viene avviato a pirolisi, per quale motivo si deve sterilizzare il prodotto ?
    G. durante la fase di pirolisi del composto ottenuto, in quale modo vengono trattati i fumi della combustione ? mi riferisco alla possibilità di emissione di nanoparticelle che sappiamo essere presenti nelle combustioni…

    Dovendoci sicuramente trovare a ribattere simili argomenti con chi (come in Regione Toscana) patteggia per l’incenerimento, è importante avere le idee ben chiare, anche per poter porre certi “paletti” a favore di questo procedimento.
    Ringrazio il Dott. Plescia per le risposte che vorrà fornire e rinnovo la richiesta alla sua disponibilità per un incontro (da stabilire) nella Piana Fiorentina, alla luce anche delle affermazioni di stasera sul TG3 del Presidente della Regione Toscana Martini, che ha “bollato” come “sperimentali ” e quindi “poco affidabili” i processi di pirolisi e dissociazione molecolare.
    Vi prego di voler aggiungere i vostri commenti.
    Saluti
    Fabio

  22. Alex Says:

    Il tuo punto F credo che scaturisca dal fatto che la PIROLISI non è una fase successiva obbligatoria ma la si potrà fare se si vuole un combustibile liquido (se ho capito bene).

    Spero che il Dott. Plescia risponda alle tue domande e che potrà darci qualche informazione utile a contrastare le politiche inceneritorie della Provincia di Firenze.

  23. campibisenzio Says:

    Ciao Alex, giusta precisazione, sulla base di quanto hai detto, mi sono riletto un paio di documenti ed ho trovato che è vero quello che dici. Il materiale sterilizzato può essere utilizzato anche per altri e vari scopi. In un primo momento mi era sfuggito questo particolare. Rimangono comunque da chiarire gli aspetti “meno inquinanti” rispetto ad un sistema di incenerimento, soprattutto devo capire meglio fino a che livello la separazione dei prodotti contenenti cloro, precipitando come sali, possono essere poi separati dalle acque, dando origine ad acqua e non a fanghi. Per concludere, dobbiamo avere una evidenza oggettiva della sicurezza di tale impianto, sia in paragone agli inceneritori che al trattamento a freddo, al di là del costo ridotto di trasformazione del rifiuto, che rappresenta senza dubbio un buon obbiettivo che non deve però essere primo alla sicurezza.
    Spero vivamente che Plescia voglia chiarire questi punti per poterci consentire di portare avanti questa innovazione anche nella nostra provincia.
    Grazie a presto.

  24. Alex Says:

    Ieri su RAI 3 Regionale un breve servizio metteva in luce la decisione della Regione di procedere con l’inceneritore. Tale decisione, valutata con “esperti”, è scaturita dal fatto che gli altri sistemi di ossidoriduzione e pirolisi sono ancora a livello sperimentale… figuriamoci cosa direbbero di Thor!!

  25. Rosanna Says:

    come avrete notato hanno variato le pagine relative al THOR in “mondo casa” http://www.mondocasablog.com/2008/01/09/rifiuti-arriva-dal-cnr-thor-il-s
    istema-di-riciclaggio-indifferenziato/ e http://www.mondocasablog.com/2
    008/01/24/confedilizia-presentata-la-terza-edizione-del-borsino-immobili
    are/ ,
    adesso l’articolo è al seguente indirizzo
    http://aziendagraria.uniud.it/rassegna/5559735/mostra_articolo
    però non hanno riportato tutti i commenti???????????
    riporto quanto scritto nel meetup (dove si possono trovare anche i commenti “scomparsi” del Dr Plescia http://beppegrillo.meetup.com/695/boards/thread/4079223/30/):
    Rifiuti: Plescia (CNR) interviene sul blog senigalliese Popinga
    Paolo Plescia, ricercatore del CNR, è l’inventore di un metodo innovativo per il di trattamento dei rifiuti, chiamato THOR (acronimo di Total House-waste Recycling) basato sulla “raffinazione” del rifiuto. Il sistema, nato 10 anni fa, è destinato a produrre il combustibile solido da rifiuto ma, allo stesso tempo, ad “eliminare le componenti tossiche del rifiuto e ad aumentarne l’omogeneità”.
    “La pratica della raccolta differenziata – afferma Plescia sul blog Popinga – è virtuosa se funziona sia nella raccolta che nell’utilizzo. Molte materie recuperate non possono essere impiegate per produzioni di pregio perché difficilmente compatibili con gli attuali standard di qualità, oppure semplicemente perché vietato per questioni igienico sanitarie”.
    Un problema, quello della “omogeneizzazione” del materiale riciclato, che THOR sembra risolvere attraverso un trattamento meccanochimico.
    “Tanto per darle un’idea, la molecola dell’antracene (idrocarburo policiclico aromatico) o del PCB (policlorobifenile) viene “spezzata” nel mulino meccanochimico che usiamo, in molecole più semplici fino ad ottenere acqua e CO2″.
    http://www.viveresenigallia.it/modules.php?name=News&file=article&sid=21249
    Da alcuni giorni il blog senigalliese Popinga, a proposito del THOR, sta raccogliendo materiale e contributi originali, anche di fonte CNR; sul blog si è avviato un dibattito che ha chiamato a rispondere lo stesso Plescia.
    http://www.60019.it/index.mv?senigallia=%22La-raccolta-differenziata-%C3%A8-un-dogma%22&fname=60019rubriche_leggi&num_rubr=4&num_art=1202119520

    L’articolo del blog – A proposito di rifiuti: il THOR http://scaloni.it/popinga/a-proposito-di-rifiuti-il-thor/#comment-20313
    l’articolo comprende anche il lavoro scientifico: http://scaloni.it/popinga/wp-content/uploads/2008/01/rifiuti-solidi-urbaninewl1.pdf ed tante altre notizie…….
    ciao ciao Rosanna

  26. campibisenzio Says:

    Carissima Rosanna,
    ti ringrazio per le tue precisazioni, che sto visionando con interesse, spero altresì in una risposta di Plescia a quelli che sono stati i miei quesiti nel precedente commento. Vorrei portare avanti questo progetto anche nella Piana Fiorentina. Se avete altre notizie sottoponetemele senza indugio.
    A presto.
    Fabio

  27. dm Says:

    Sto cercando di raccogliere vari quesiti da sottoporre al Dott. Plescia, incluso quanto apparso su questo blog. Vi farò sapere

    Pare anche opportuno tenere d’occhio le modalità di intervento su rete dell’ “Ing. Mirko Roveri” quanto ad attacchi apparentemente non disinteresati all’impianto THOR ….
    (vedi anche http://naturalblogg.blogspot.com/2008/01/thor-cnr-una-buona-soluzione-al.html).

  28. Yewek Says:

    A scanso di equivoci vorrei pubblicare un recentissimo messaggio della ASSING SpA. – Tale azienda non solo non rinnega il THOR ma è ben fiera di presentarlo come proprio prodotto.

    Saluti

    THOR
    Il contributo di Assing
    al problema dei rifiuti

    L’interesse mostrato dai media per il sistema THOR (Total house waste recycling – riciclaggio completo dei rifiuti domestici) è indice dell’attenzione che l’opinione pubblica presta ai problemi della gestione e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
    Questo Progetto, sviluppato dalla ASSING SPA in collaborazione con l’ISMN-CNR, premia l’attenzione e l’impegno ormai decennali della nostra azienda nella ricerca di una soluzione a basso impatto ambientale, ovvero a freddo, nel trattamento dei RSU non differenziati. ASSING ha investito nel settore energie e risorse, mettendo a fattore comune esperienze e competenze con i maggiori Enti di Ricerca.
    Il dr. Paolo Plescia, ricercatore dell’Istituto Materiali Nanostrutturati del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISMN-CNR), ha ideato e poi sviluppato insieme con gli esperti dell’ASSING una soluzione tecnologica in grado di trasformare, attraverso un processo di micronizzazione ovvero meccanochimico, i rifiuti per realtà abitative di circa 40.000 abitanti, senza arrecare danni all’ambiente circostante e con positive ricadute energetiche.
    I risultati ottenuti dalla sperimentazione sin qui condotta, convalidati dal CNR, hanno dimostrato la piena validità della strada intrapresa. Attualmente il sistema THOR, installato in Sicilia, è applicato sia in un impianto pilota, sia in un impianto prototipale in grado di trattare mediamente 4 tonnellate di rifiuto/ora, ed ha confermato la validità del processo su base industriale e la possibilità di raggiungere le performances e i costi ipotizzati.
    Le prove di caratterizzazione dei materiali vengono effettuate a Montelibretti (Roma), presso l’Area della Ricerca CNR, dove CNR-ISMN e ASSING hanno realizzato un importante laboratorio pubblico-privato, coordinato dal dr. Plescia.
    La conclusione della sperimentazione e la realizzazione e commercializzazione di un primo impianto industriale, completo di tutte le parti tecnologicamente innovative, è prevista tra sei mesi e comunque entro il 2008.
    Ci auguriamo ovviamente che per quella data l’emergenza rifiuti in Campania sia stata completamente risolta, ma ASSING SPA si rende ovviamente disponibile a portare il proprio know how quale possibile contributo alla soluzione della problematica emersa.
    Ing. Renato de Silva
    Amministratore Delegato
    ASSING S.P.A.

  29. Rosanna Says:

    Che ci fosse qualcosa di strano sul fatto che nessuno dei media avesse divulgato la notizia del Thor… era certo,… ma questo colpo di scena non me lo sarei aspettata MAI…………AUTORITA’ ITALIANE STAVANO VALUTANDO LA POSSIBILITA’ DI AFFITTARE/COMPERARE/PRENDERE IN COMODATO D’USO UNA TECNOLOGIA TEDESCA TRASPORTABILE da utilizzare nel Sud Italia
    (un sistema trasportabile, esattamente… come il Thor).

    Sul Thor: lo abbiamo e lo prendiamo altrove…

    http://www.pmnet.it/scripts/PMNet.dll?Operation=SchedaArticolo11&CodiceS1Cat=1&CodiceS4Cat=1&CodiceCategoria=8&CodiceArticolo=373

    “Ma è una cosa fantastica questo Thor… E’ purtroppo chiaro il perchè non lo si prenda in seria considerazione… NON E’ CONVENIENTE per CHI LUCRA SU QUESTO (come su tanti altri) PROBLEMA….

    ……….”Nulla di strano, se non che, il servizio giornalistico, con gran enfasi riferiva la notizia che non ben indentificate “autorità italiane” stavano valutando la possibilità di affittare/comperare/prendere in comodato d’uso la tecnologia tedesca, addirittura trasportando il macchinario germanico al Sud Italia (un sistema trasportabile, esattamente… come il Thor).

    Ora suona effettivamente paradossale che si vada a cercare altrove quello che in Italia esiste già ed è stato sviluppato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche.

    E’ mai possibile che in questo paese la mano sinistra non sappia cosa fa la mano destra? O forse lo sa e proprio per questo guarda altrove?

  30. alessandro Says:

    Questa mattina ho parlato con il dott. Plascia, e mi ha parlato di un forte cartello pubblico-privato che tende a puntare sui termovalorizzatori e discariche, specialmente se quest ultime si trovano a molti kilometri dai centri di raccolta, perchè dietro al trasporto del RSU c’e’ un forte interesse.
    Mi diceva anche che un azienda di costruzione navale è interessata alla trasformazioni di navi per ‘lutizzo del THOR all’ interno di esse,
    Alessandro

  31. Rosanna Says:

    Certo …. se no come si dividono i soldi…..!!

    Mi ricordo, che in uno dei post che ho letto, era balzata questa idea, a qualcuno, degli inceneritori sulle navi…. speriamo di trovare la fonte, anche se è relativa… perchè sti tizi non metteranno nè l’identità, nè il luogo di origine esatto…..
    Di Thor chiedevano la documentazione scientifica…. che non riesco a trocare in alcun luogo. Sai se stanno attivando il sito del CNR???
    E’ stato attivato un forum, http://la-voce.forumattivo.com/, il primo discorso postato è stata proprio l’ultima notizia che riguardava l’operato dei nostri in merito al concorrente di THOR, il forum è nuovo, l’argomento è tra le “news scandalose” .
    Adesso posto la notizia che mi hai dato, senza fare nomi, eventualmente tu hai altre notizie, postale direttamente. Ciao ciao e grazie Rosanna

  32. Alex Says:

    Veramente interssante. Non so se avete letto anche il comunicato di noinceneritori.org dove si parla di sconvolgimento dei risultati degli esperti a proprio favore (a favore della regione naturalmente).

    Come mai non ne parla nessuno in tv (a parte LA 7 e Sat 2000) del nostro sistema tutto italiano? Se Thor mantiene le sue promesse (e il fatto che nessuno ne parli fa pensare proprio questa teoria) sarebbe uno slancio economico per la nostra nazione che permetterebbe ad Assing-Cnr di esportare macchine in tutto il mondo con la conseguenza di aumentare posti di lavoro e far girare l’economia…

    Io resto sempre e comunque … senza parole!

  33. campibisenzio Says:

    Visti gli innumerevoli commenti al post cercherò di dare un mio commento per tutti:
    – per DM ti ringrazio, se riesci a trovare documenti, inviameli o inseriscili qui così da poterli rendere disponibili a tutti,
    – Yewek si riferisce sicuramente agli attacchi di Roveri ed ad alcune dicerie riguardo a smentite di Assing Spa sul Thor, cosa che invece non è vero, a dimostrazione ci ha postato questo documento, un grazie anche a lui,
    – per Rosanna, ho sentito anche io della notizia di una importazione tecnologica dalla Germania, ma ad oggi non sono riuscito a trovare niente di accettabile, se vuoi proporre qualche altro link te ne sarei grato perchè vorrei approfondire, per il sito del Thor ancora non ho trovato niente in rete, ho anche inviato via mail le mie ulteriori richieste a Plescia (vedi mio vecchio commento) ma non ho avuto nessuna risposta in merito …
    – per Alex, si ho sentito di Martini (regione toscana) si riferisce ad un documento commissionato dallo stato ma sembra riportare elementi in netto contrasto da quelli riportati da Martini…lo devo leggere attentamente in questi giorni…uno dei redattori è Ugo Bardi di Aspo, siccome è toscano, sto pensando seriamente di incontrarlo per chiarire questi punti.

    A fronte di tutte le informazioni che circolano in rete, sto seriamente pensando di portare a Campi Bisenzio o a Sesto Fiorentino alcuni di questi tecnici che come Plescia hanno progettato sistemi alternativi, leggo che sia Alex che DM sono fiorentini come me (almeno mi pare), se siete d’accordo nell’aiutarmi a portare avanti questa iniziativa vi chiederei il vostro aiuto.
    Fatemi sapere cosa ne pensate, sarebbe interessante per chiarire molti dubbi e soprattutto sarebbe un segnale forte per stroncare le mire della Regione Toscana e la Provincia di Firenze, sul fronte inceneritore.
    Saluti ed un grazie a tutti per la collaborazione.
    Fabio

  34. Alex Says:

    Visto quanto siamo ascoltati (vedi referendum di campi) credo che sarebbero da invitare si esperti e scienziati che hanno inventato qualcosa di alternativo ma non per parlare con noi ma in un incontro pubblico alla presenza dei vari Renzi, Martini, Veronesi e tutti gli altri che dicono “oh quanto son belli gli inceneritori”.

    Ci vorrebbe una eco a livello nazionale… coinvolgere seriamente i TG nazionali important e le testate giornalistiche importanti!

  35. Ing. Mirko Roveri Says:

    Il consiglio dell’Ing. Mirko Roveri: resistete agli inceneritori ma preparatevi ad evitare anche i danni del CDR avvelenato.

    Cari amici di Campi Bisenzio, occorre stare calmi se si vuole mettere in crisi il partito degli inceneritori e non commettere errori.
    Voi avete già avuto qualche successo, però non si può solo dire no, occorre anche spiegare perchè no e se ci sono possibilità alternative.
    Io da lontano ho cercato di leggere la vostra situazione, le vostre sacrosante preoccupazioni.
    Perciò è giusto che sappiate una verità non conosciuta: la diossina non la produce solo la combustione della plastica, ma anche la combustione di un qualsiasi materilae in presenza dei catalizzatori adatti.
    Quali sono questi catalizzatori ? Il rame, il piombo, il ferro ed altri metalli pesanti, se presenti nei materiali da bruciare o sui terreni dove ricadono le polveri sfuggite dal camino.
    Occorre riflettere: le immissioni in atmosfera non sono a parametro zero, ed anche una soglia minima riferita ad un grande volume di gas di combustione assume un valore significativo.
    Considerata questa situazione occorre essere pronti nel caso non dovreste riuscire a fermare gli inceneritori, e non sarà facile perchè chi li produce non abita nelle vostre contrade, perciò non ha paura d’ammalarsi, dicevo dovete essere pronti a contrastare la qualità del rifiuto da avviare all’incenerimento.
    Il CDR attualmente prodotto, non viene bonificato dalla presenza dei metalli pesanti e da un’infinità di veleni presenti nei rifiuti.
    Bruciando questo CDR, l’eventuale filtraggio dei gas, trattiene ed accumula inquinanti pericolosi e non riuscirà mai ad azzerare i veleni emessi dal camino.
    La soluzione è semplice occorre intervenire per evitare che i veleni entrino nell’inceneritore, così come per i catalizzatori che consentono la formazione delle diossine e dei furani.
    La tecnologia che può garantire tale preventiva bonifica dei rifiuti esiste ed è anche accessibile ed economica, tuttavia i CDR vengono prodotti ed avviati all’incenerimento carichi di metalli pesanti e di composti chimici pericolosissimi.
    La stessa cosa vale per le aeree, inquinate o meglio devastate dai gas di scarico degli inceneritori o dalla presenza di discariche.
    Somme ingenti vengono spesi per bonifiche fasulle.
    Anche per le bonifiche esiste una tecnologia italiana brevettata in tutto il mondo e per la quale un’università Giapponese ha ottenuto conferma della sua eccezionale capacità nel tempo.
    L’energia per la bonifica arriva dalla radiazione solare, attraverso la fotocatalisi.
    Naturalmente le cose che io vi ho detto sono come estrema ratio, nel malaugurato caso che non riusciate a fermare gli inceneritori.
    Vi auguro buona fortuna
    Ing. Mirko Roveri

  36. Rosanna Says:

    Non sono un tecnico e non saprei cosa rispondere…

    posto l’ultima risposta avuta da “paperino” (che ringrazio) nel meetup di Palermo:

    Come ogni notizia che promette soluzioni tanto stupefacenti quanto immediate l’opinione pubblica è portata a reclamare a gran voce tali soluzioni ritenendo che le stesse siano adeguatamente suffragate da studi definitivi e certezza delle affermazioni riportate (vedi anche la cosiddetta “dissociazione molecolare” di moda fino a qualche giorno prima della notizia stampa del THOR), soluzioni vendute come poco costose e risolutive di ogni problema (in questo caso eliminazione degli oneri per i cittadini e le amministrazioni di fare la raccolta differenziata, eliminazione come d’incanto di tutti i rifiuti dalla faccia della terra senza scorie, scarti, emissioni, rischi per l’ambiente zero, come se per miracolo tutto si dissolvesse o si trasformasse in qualcosa di innocuo e utile (ma purtroppo la fisica più elementare non ci è di aiuto nel dar credito a questo). Correttamente però in molti chiedono ragguagli e maggiori informazioni sulla questione evitando di affidarsi soltanto alla lettura di comunicati stampa e al rimbalzare della notizia tra blog e siti internet più o meno ambientalisti e che altro non fanno che ripetere ognuno la stessa informazione che poi è quella del comunicato stampa di un singolo ricercatore del CNR e di una ditta privata interessata alla commercializzazione del prodotto (comunque ancora da mettere a punto e realizzare).
    Con questo non si intende aprioristicamente né criticare né discreditare l?iniziativa e l?impianto proposto, che per altro risulta attualmente in fase di sperimentazione (e non di operatività, l?impianto posto dal ricercatore del CNR a Torrenova è infatti un impiantino sperimentale in funzione solo da poco dopo alcuni ritardi nella sua istallazione) e che ancora deve dimostrare le sue promesse ma soprattutto è necessario cominciare a valutarne i risultati e le aspettative, come è giusto che sia nella ricerca scientifica, e questo non solo da parte del suo inventore (un geologo) ma da parte della comunità scientifica e delle competenze multidisciplinari necessarie nella gestione rifiuti.
    Detto questo, sulla base delle poche informazioni TECNICHE disponibili, l’impianto proposto altro non sarebbe che un “mulino di nuova generazione” ovverosia un “tritatutto” capace di rompere e ridurre i rifiuti ad un impasto con dimensioni unitarie delle particelle molto piccole. La “comminuzione” o riduzione volumetrica (tritatutto) dei rifiuti è di fatto una fase normale dei comuni impianti di Trattamento Meccanico Biologico esistenti da molti anni e la cui tecnologia differisce tra le varie case costruttrici, con efficienze più o meno diverse. Questi impianti sono anche a monte dei cosiddetti stabilimenti per la produzione del CDR (Combustibile da Rifiuti), per intenderci quello di cui sarebbero fatte le famose Ecoballe della Campania, che nessuno vuole e nessuno è riuscito a usare come combustibile (nemmeno per i Termovalorizzatori tradizionali). Quindi il THOR, come dichiara lo stesso ricercatore del CNR, produrrebbe CDR seppur con migliori caratteristiche. Tali migliori caratteristiche deriverebbero dalla capacità della macchina (solo meccanica) di tritare in modo particolarmente fine i rifiuti (per far questo però sembrerebbe necessario preventivamente togliere i rifiuti costituiti da grossi pezzi di metallo, inerti resistenti, ingombranti, plastiche contenenti cloro, ecc, che dovrebbero essere quindi normalmente smaltiti (discariche e inceneritori??) il vetro poi se ridotto in polvere sarebbe assolutamente inutilizzabile per le vetrerie quindi o è tolto prima o sarebbe un inerte dannoso ad ogni processo successivo. Di seguito al “mulino” tritatutto i rifiuti rimanenti verrebbero selezionati in due parti una leggera e una pesante con un sistema a “ciclone”. Anche qui nulla di nuovo, uno dei tanti sistemi di selezione dei rifiuti presenti nei comuni impianti di trattamento è quello a ciclone nei quali con l?immissione generalmente dal basso di una forte corrente d’aria (esemplificando) si lasciano cadere sul fondo i pezzi più pesanti e si fanno “volare” in un altro contenitore gli elementi più leggeri. Nel presupposto del suddetto ricercatore che le sostanze più pesanti siano quelle più inquinanti (ma è sempre così?) la parte selezionata rimanente potrebbe essere utilizzata come combustibile da rifiuto più “pulito”. Non spiega però cosa ne fa delle sostanze pericolose comunque selezionate e che rimangono sul fondo e quindi da smaltire in qualche modo (inertizzazione e discariche di pericolosi? Inceneritori?). Inoltre l?asserzione che, relativamente alla frazione organica, la macchina, a causa delle elevate pressioni e dell?attrito prodotti dal mulino, non consentirebbe di ?lasciare nulla di vivo” eliminando anche la presenza di “colonie batteriche” (ammesso che ciò sia stato verificato) è assolutamente limitativa. Infatti relativamente alle problematiche del controllo e inertizzazione delle sostanze organiche non ci si può limitare alla ?igienizzazione? della massa ma è necessaria la cosiddetta “biostabilizzazione”, perché prima o poi diversamente ripartirebbero i processi di degradazione organica che producono percolati, biogas, odori e così via.
    Infine è da evidenziare che il combustibile da rifiuto prodotto, per diventare ad esempio biodiesel, come dichiarato (e ammesso che sia possibile), dovrebbe essere trattato in appositi impianti (pirolisi?) o essere utilizzato in impianti di produzione energia a biomasse (dove per altro spesso viene usato l?organico tal quale senza bisogno di trattamenti e quindi con un inutile aggravio di costi). Il prodotto ottenuto poi se non va subito ad uno di questi impianti dove verrebbe stoccato? (Si spera non in ennesime mega ecoballe in siti tipo Campania).
    Relativamente ai costi dichiarati, sembrerebbero limitati alla specifica macchina e non al complesso impiantistico a supporto, necessario per le attività di preselezione e post trattamento, non sembrano poi ricomprese le attività di manutenzione (che per un impianto meccanico hanno costi generalmente alti, basti pensare all?usura dei martelli del mulino o comunque del sistema di comminuzione per attrito).
    Altra osservazione riguarda le potenzialità di trattamento del sistema che attualmente sembrano limitate, si parla di un sistema capace di trattare fino a 4 tonn/ora di rifiuti. Anche se si considera di lavorare su due turni ( 6+6 ore) in 12 ore si potrebbero trattare al massimo 48 tonn di rifiuti. Si pensi però che in una città come Palermo si producono ogni giorno oltre 1000 t di rifiuti.
    Non sembra poi in linea con le direttive comunitarie l?ipotesi di eliminazione, o drastica riduzione, della raccolta differenziata che rimane, come recupero di materia, prioritaria rispetto al recupero energetico. Ma soprattutto per far chiarezza è bene che si capisca che il prodotto alla fine viene BRUCIATO essendo un combustibile da rifiuto (o messo a discarica relativemente alle componenti pericolose o non recuperabili come combustibile) per cui per favore smettiamola di dire che è un sistema alternativo al recupero energetico.
    Il commento è già particolarmente lungo senza addentrarsi troppo in analisi tecniche poco comprensibili a tutti ma speriamo si comprenda che la gestione dei rifiuti è problema particolarmente complesso e non liquidabile con panacee o soluzioni improvvisate.

  37. alessandro Says:

    18. Paolo Plescia (10 Febbraio 2008, 10:30 pm) :

    A tutti coloro che sono interessati, l’impianto presente in Sicilia ha superato le prove funzionali e presto entrerà in azione. Per l’Ing. Roveri, che continua ad analizzare le mie frasi, voglio dire che non ho esperienza di dialettica via blog, ma se vuole confrontarsi nelle sedi di convegni o seminari nessun problema, oppure potrebbe farsi una gita presso il sito dove abbiamo l’impianto e rendersi conto di persona della innocuità del sistema. O forse devo ritenere che la sua aggressività sia derivante da un interesse personale, caro ingegnere?
    Comunque nessuna paura: non si potranno realizzare impianti alternativi ai termovalorizzatori o alle discariche visti i piani rifiuti presenti in Italia.

  38. Alex Says:

    Spero di leggere entro breve una notizia di Plescia dove dica: è pronto il sito con tutti i dati scientifici!! :)

  39. campibisenzio Says:

    Questo è un contributo trovato sul Blo di Stefano Montanari (www.stefanomontanari.net), lo inserisco con la speranza che possa fugare eventuali dubbi. Sono ancora in attesa di una risposta alle mie domande da parte del Dott. Plescia che ho sollecitato oggi stesso. Ecco il testo :

    ..Egregio professore, mi sono permesso di inoltrare i dubbi da lei espressi in una antecedente risposta a proposito del THOR, al Prof. Paolo Plescia, indicato dal CNR per avere informazioni in merito.
    Riporto di seguito le precisazioni del Prof. Plescia nella speranza che possano essere sufficienti a fugare i suoi dubbi o in caso contrario, allego l’indirizzo del Professore di modo che lei possa eventualmente chedere ulteriori chiarimenti: paolo.plescia@mlib.ismn.cnr.it

    “Caro Sig. Bulgarelli,

    In merito al trattamento, la farina che si genera dalla macinazione è
    pellettizzata e stabile. Altrimenti viene pirolizzata per produrre
    olio (chiamato bioolio, per definirne l’origine, a partire da
    materiali organici misti). La polvere che produce il THOR E’ il
    prodotto, pertanto si recupera in modo completo.
    Le componenti pericolose, quali cloruri, alogenati, metalli ecc.
    vengono separati in varie sezioni dell’impianto, a partire dalle
    separazioni grossolane dei materiali metallici di grandi dimensioni
    all’inizio del ciclo fino alla separazione di frazioni finissime
    mediante ciclonatura. La destinazione delle frazioni di clorurati e
    metalli finissime è lo smaltimento, sono il “rifiuto del rifiuto”: lo
    smaltimento di queste componenti finissime avviene secondo due strade,
    o tramite la bricchettatura e la messa a dimora in discariche
    autorizzate o mediante recupero. Tenga presente che parliamo di
    quantità di materiali risibili rispetto al tal quale: per ogni
    tonnellata di rifiuti si ottengono 10 kg di residui.
    In merito alle considerazioni del professore, può suggerirgli di
    guardare le pubblicazioni fatte in vari anni di lavoro sulle varie
    riviste specializzate.
    Infine, vorrei anche ricordare che l’impianto THOR è volutamente
    sperimentale, sta lavorando un gran numero di partite di materiali
    differenti e si stanno conducendo prove migliorative sulla pirolisi e
    sulle modalità di conversione diretta mediante catalisi.
    Un caro saluto
    Paolo Plescia”…
    Fabio

  40. Rosanna Says:

    Gianni/Diabolik ha postato questo servizio di sky Tg 24 del 30/01/2007 inerente THOR http://www.skylife.it/application/html/617/singolo_cronaca_61701.html

  41. Claudio Perrinella Says:

    In merito alla sperimentazione del Thor mi chiedo: ma quale migliore opportunità di sperimentazione si può presentare se non quella di farlo immediatamente lavorare nel napoletano.!?!?

  42. sergio Says:

    salve a tutti. per quanto ne so l uso del plasma è un entusiasmante soluzione.un domanda sola questo carburante quanta co2 produrrebbe? certo a quanto leggo la tecnologia thor con raccolte differenziate e cicli diproduzione veramente ecologici sarebbe la soluzione migliore. i miei igliori auguri per la sperimentazione al Dott. Plescia e a tutti.

  43. dm Says:

    Per tutti coloro che sono interessati a continuare ad approfondire il sistema THOR:

    segnalo che potete trovare ulteriori informazioni a cura del dott. Plescia sul seguente sito web :
    http://www.lisa-lab.it/index_file/page0013.htm

    Vi segnalo inoltre un ulteriore articolo su THOR del Dott. Plescia (apparso su http://www.socialnews.it/ARTICOLI%20MARZO2008/marzo2008Pescia_1.htm), di cui vi riporto qui di seguito la parte iniziale:

    Dai problemi dei termovalorizzatori ad un nuovo sistema di trattamento

    Il sistema di riciclo “thor”

    Gli inceneritori hanno problemi di combustione, di eliminazione delle diossine, metalli pesanti, nanopolveri e sono costosi. La tecnologia THOR è un sistema innovativo, economico e flessibile che si basa sull’impiego di energia meccanica per ottenere la micronizzazione del rifiuto

    Introduzione
    Le normative europee più stringenti sui rifiuti urbani impongono una raccolta differenziata sempre più efficiente e quindi spingono la frazione non differenziabile, il cosidetto “sovvallo” verso una percentuale sempre più piccola. Sempre secondo le normative europee, tale frazione a breve potrà essere messa a dimora solo previo trattamento. D’altra parte tale piccola quantità risulterà sempre più difficile da trattare, perché composta da materiali contenenti sostanze chimiche pericolose o molto complesse. L’incenerimento come metodo di smaltimento di tali sovvalli non è la soluzione, in quanto tale tecnica è sempre più costosa e meno efficiente dal punto di vista energetico. Di conseguenza si apre la strada a trattamenti alternativi, basati su trattamenti meccanico – biologici o, come nel caso del processo THOR, utilizzando tecnologie meccanochimiche, di diretta derivazione mineraria, al posto delle più invasive e inquinanti tecnologie termiche.

    …. proseguire su http://www.socialnews.it/ARTICOLI%20MARZO2008/marzo2008Pescia_1.htm

  44. dm Says:

    ps: ho visto ora che l’INTERO numero di Socialnews (
    http://www.socialnews.it/articoli.htm) di Marzo 2008 e’
    dedicato ai rifiuti (al suo interno, dunque, oltre all’articolo
    su THOR del dott. PLESCIA si possono leggere anche molti altri
    articoli di altri autori). Accludo qui di seguito l’indice:

    Marzo 2008

    Il rifiuto dell’anima
    Massimiliano Fanni Cannelles

    Il panorama dell’immondizia
    Cinzia Lacalamita

    L’Europa presenterà il conto
    Paolo Chiarello

    Il paradosso dei rifiuti
    Alfonso Pecoraro Scanio

    All’ordine del giorno già nel ’92
    Alessandra Mussolini

    Il lato sudicio del bel Paese
    Emanuele Caldarera

    Munnezza connection
    Stefano Ciafani

    “Abbi compassione della città”
    Crescenzio Sepe

    L’utopia della raccolta differenziata
    Giacomo Alessandroni

    Fra ignoranza e noncuranza
    Margherita Hack

    L’immondizia è meglio trattarla che abbandonarla
    Donato Greco

    Il termovalorizzatore rivalutato
    Fabio Todesco

    Dalle polveri alle nanopatologie
    Stefano Montanari

    Quanta diossina c’è nel nostro sangue? E nel nostro formaggio?
    Redattore Sociale

    Cosa accade quando i rifiuti bruciano
    T.Shibamoto,A.Yasuhara,T.Katami

    Un laboratorio chiamato Seveso
    Angela Cecilia Pesatori

    I dati del Registro Tumori della Regione Campania
    Ministero della Salute

    Luci, ombre e possibili soluzioni
    Stefano Ciafani

    Il sistema del riciclo “thor”
    Paolo Pescia

    Il primato negativo di Trieste
    Lino Santoro

    “Quanta puzza quanta munnezza”
    Angelo Maria Perrino

    Tanta sozzura dell’anima
    Emanuel Mian

    Il grande business dell’immondizia
    Giovanna Dovere

    ————-

    Messaggio per il moderatore della lista:

    nel mio precedente messaggio di oggi il secondo URL risulta non funzionante:
    per errore ho inserito “http://www.socialnews.it/ARTICOLI20MARZO2008/marzo2008Pescia_1.htm”
    invece di, come corretto:
    “http://www.socialnews.it/ARTICOLI%20MARZO2008/marzo2008Pescia_1.htm”

    (l’URL corretta per lo stesso indirizzo e’ uguale alla terza che ho riportato nello stesso messaggio)

    Potere correggerlo?
    Grazie,
    – dm

  45. Diffusione Thor » Blog Archive » ing. Roveri v/s ing.Plescia Says:

    […] 3 Febbraio 2008   […]

  46. Diffusione Thor » Blog Archive » ing. Roveri v/s ing. Plescia Says:

    […] 3 Febbraio 2008   […]

  47. giuseppe Says:

    Gent/mi lettori Campani e di Napoli in particolare,
    Nel grande ed acceso dibattito relativo al gigantesco (ma chi lo fatto diventare così immenso?…)problema dei rifiuti, mi permetto di esprimere le mie sottoelencate osservazioni:
    Intanto, credo, il problema non è la raccolta differenziata, (di cui tutti siamo d’accordo si debba fare, anzi si è perso, dannosamente, troppo, molto, moltissimo tempo), ma lo smaltimento delle migliaia e migliaia di tonnellate di rifiuti incoscientemente sparsi un po’ ovunque, in discariche più o meno a norma, senza contare i milioni di tonnellate di eco-balle anch’essi sparsi un po’ ovunque; domando: queste tonnellate di rifiuti a tutt’oggi ancora pericolosamente giacenti nei vari siti campani, si può trasformarli in DIFFERENZIATA? Se SI’, potete gentilmente spiegare come? Questo è, se non vado errato, il punto!
    Ecco quindi perché mi permetto di segnalare, che, probabilmente, la soluzione al drammatico problema dei rifiuti campani (e non solo …) potrebbe essere rappresentato, non dagli inceneritori e, forse, neanche dai termovalorizzatori, bensì dall’impianto del c.n.r. denominato “THOR”, capace di smaltire intorno ad otto tonnellate di rifiuti l’ora, che ridotti in dimensioni millimetriche possono anche essere utilizzati come combustibile.. .; sarà vero? Il c.n.r. dice di sì. Quindi, ripeto, prima che la situazione sanitaria si complichi ulteriormente, credo sia opportuno esplorare tutte le vie per portare a soluzione il problema di milioni di tonnellate di rifiuti depositati nei territori, nelle discariche già attive o in quelle che saranno interessate dalle ultime disposizioni del Governo (a Chiaiano ed altrove …).
    Pertanto, propongo che UNA O PIU’ DELEGAZIONI DI TECNICI E DI CITTADINI CAMPANI VADANO NELLA CITTADINA SICILIANA DI TORRENOVA (prov. Messina) AL FINE DI VERIFICARE I REALI VANTAGGI DI TALE TIPO DI IMPIANTO E QUINDI INFORMINO, SIA LE VARIE AUTORITA’ GOVERNATIVE CENTRALI, REGIONALI E COMUNALI PER L’ATTIVAZIONE DI TUTTI GLI INTERVENTI CONSEGUENZIALI, E SIA I POVERI CITTADINI CAMPANI GIUSTAMENTE ESASPERATI DA OLTRE 15 ANNI D’INSIPENTE INCONCLUDENZA . . .
    Intanto, mi permetto (nel caso Vi fossero sfuggiti) di indicarVi alcuni siti e/o link che sicuramente Vi saranno più utili delle mie povere parole per poter approfondire tale scottante argomento:
    http://www.c.n.r.it oppure http://www.lisa-lab.it e fare clic su THOR
    poi su http://www.cittaditonino.blogspot.com/ dove scrivendo nella finestra CERCA NEL BLOG “THOR. L’uovo di Colombo?”, si può vedere il video de LA 7 girato proprio all’interno dell’impianto presso la cittadina di Torrenova (Messina);
    o ancora: http://www.gendusosindaco.wordpress.com scrivendo sulla destra nella finestra CERCA: “l’impianto thor e il forte impegno civico di Bevera”;
    o su http://www.blogrisparmio.it al link “biocarburanti”
    oppure http://www.newstin.it ed a destra nella finestra RICERCA scrivere “rifiuti e impianto thor”.
    o http://www.energeticambiente.it.
    Infine se poi si vuole andare al centro delle problematiche e delle polemiche attinenti il problema dei rifiuti specificatamente per Napoli e d’intorni basta andare sul sito http://www.chiaianodiscarica.it
    Nella speranza di avere fatto cosa gradita a tutti i gentilissimi lettori del forum, colgo l’occasione per ringraziarVi per la cortese attenzione, porgo distinti saluti e l’augurio di una buona estate.
    Pinuccio (CT)

  48. Alessandro ing. d'Esposito Says:

    Ho l’impressione che le presone ragionino molto parzialmente (cioè solo nel loro piccolo ambito).
    Quando si parla di “rifiuti solidi urbani prodotti procapite” non si deve pensare solo a quello che esce da casa ma anche a quello che esce da negozi, supermercati, scuole, mense, aziende (esclusi prodotti tossici speciali e non speciali) etc. che si somma a quello prodotto nelle case e poi viene diviso per il numero di abitanti.
    Non credo che i signori “misuratori” abbiano valutato anche quello… altro che “bere birra anche di notte”!
    tanti saluti a tutti

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