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Studio dell’incidenza del cancro in prossimità degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani

21 aprile 2011

Il Presidente della Commissione Ambiente del Comune di Campi Bisenzio, Paolo Federighi, ha approfondito, sintetizzato e tradotto uno studio realizzato dall’Istituto Francese di Vigilanza Sanitaria al fine di renderlo noto mediante pubblicazione su “Campi Bisenzio Notizie Blog”.
Premessa
A partire dal 1970, la Francia è ricorsa all’incenerimento per eliminare i rifiuti casalinghi ed assimilati. L’impatto sulla salute umana degli scarichi provenienti dagli impianti di incenerimento dei rifiuti domestici rappresenta una preoccupazione per la popolazione francese che vive vicino a questi impianti industriali. Gli effetti negativi sulla salute dell’inquinamento generato dagli inceneritori sono associati alla quantità e la qualità delle sostanze chimiche emesse dalle ciminiere. Si tratta di miscele complesse che contengono, in sostanza, il biossido di zolfo, ossidi di azoto, acido cloridrico, metalli pesanti, diossine, particolato e idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Questi composti hanno, per la maggior parte, delle proprietà tossiche, e alcuni di loro hanno una provata o sospetta azione cancerogena sull’uomo o sugli animali. L’Istituto Francese di Vigilanza Sanitaria ha pertanto effettuato uno studio tra il 2003 e il 2007 i cui risultati sono stati pubblicati nel 2008.
Obiettivi e metodi dello studio
L’obiettivo principale è quello di studiare il rapporto tra l’incidenza dei tumori nella popolazione generale e l’esposizione a emissioni atmosferiche da inceneritori di rifiuti. Per far ciò occorre valutare l’esposizione della popolazione alle sostanze emesse nell’atmosfera dagli inceneritori e ai principali fattori che possono contribuire alla comparsa di tumori, negli anni 1970-1980. Stimare in queste popolazioni i tassi di incidenza dei tumori, tra il 1990 e il 1999 per tutti i tipi di cancro e per le località aventi un legame stabilito o presunto con l’esposizione alle emissioni degli inceneritori di rifiuti in modo da quantificare il rischio di cancro in base all’esposizione alle emissioni atmosferiche degli inceneritori.
E’ stata analizzata, a livello collettivo, l’incidenza di tumori in funzione di maggiore esposizione all’inquinamento atmosferico da emissioni di inceneritori per rifiuti domestici, tenendo conto dei fattori terzi che potrebbero contribuire alla comparsa di tumori.
Lo studio si compone di tre periodi successivi: un periodo di esposizione della popolazione agli inceneritori di rifiuti, seguita da un periodo di latenza in linea con l’insorgenza del cancro e il periodo di osservazione dell’incidenza del cancro. Il periodo di esposizione della popolazione è stato definito dal tempo trascorso tra l’anno di inizio di funzionamento di ogni inceneritore (1972 per l’inceneritore più vecchio) e i primi anni del periodo di latenza rapportata all’incidenza media (1995), ossia 1985 per i tumori solidi e 1990 per le leucemie. Il periodo di latenza è il tempo minimo tra l’inizio dell’esposizione e il tempo di diagnosi di cancro. Le conoscenze in questo campo sono ancora scarse. Tuttavia, alla luce della letteratura consultata, il periodo di latenza scelto in questo studio è di cinque anni per la leucemia e 10 anni per gli altri cancri. Il periodo considerato per l’incidenza del cancro è di 10 anni – dal 01/01/1990 al 31/12/1999 compresi. L’incidenza dei tumori è stata calcolata nella popolazione adulta, di entrambi i sessi, di età superiore a 14 anni al momento della diagnosi.
Lo studio si è concentrato sui tumori considerati nel loro insieme e su specifici siti per i quali è stato trovato o si sospetta nella letteratura scientifica un nesso con l’esposizione agli inquinanti emessi dagli inceneritori: cancro ai polmoni, fegato, mammella, della vescica, LMNH, leucemia acuta e la leucemia linfocitica cronica, mieloma multiplo e sarcoma dei tessuti molli.
Risultati e conclusioni
La popolazione totale di età superiore ai 14 anni considerata nello studio è stata stimata 2.487.274 persone per il 1995. Questa popolazione, seguita per 10 anni rappresenta circa 25.000.000 di persone. In totale, tra il 01/01/1990 e il 31/12/1999 sono stati identificati poco più di 135.000 casi di cancro.
Dai risultati si osserva una significativa associazione tra esposizione ai fumi di un inceneritore e aumento delle probabilità di contrarre un tumore. In particolare c’è una relazione statisticamente significativa tra l’esposizione della popolazione alle emissioni provenienti da impianti di incenerimento e il rischio :
– di cancro al seno e i tumori di tutte le tipologie per le donne
– di linfomi maligni non-Hodgkin per entrambi i sessi analizzati insieme e nelle donne in particolare
– di mieloma multiplo negli uomini
I risultati suggeriscono inoltre, per entrambi i sessi, un legame con il cancro del fegato, il sarcoma dei tessuti molli e il mieloma multiplo.
Dunque questo studio ha permesso di osservare un legame tra l’esposizione della popolazione adulta alle emissioni atmosferiche degli inceneritori che erano in funzione dal 1972 al 1990 e l’incidenza del cancro negli anni 90’. Lo studio quindi fornisce nuove argomentazioni circa i rischi per la salute connessi con l’esposizione ambientale, per un lungo periodo, agli scarichi provenienti dagli impianti di incenerimento di rifiuti. I suoi risultati sono coerenti con altri lavori pubblicati nella letteratura scientifica.
Le grandi dimensioni della popolazione inclusa in questa analisi, la qualità dei dati forniti dai registri e delle procedure attuate per stimare retroattivamente la maggiore esposizione della popolazione contribuiscono alla qualità di questo studio. Lo sfruttamento dei risultati ha alcune limitazioni, in particolare per quanto riguarda la loro trasposizione geografica e temporale. Essendo lo studio su una situazione passata, i suoi risultati non possono essere trasposti a situazioni attuali. Tenuto conto delle caratteristiche proprie degli studi ecologici, il nesso di causalità osservato tra l’esposizione alle emissioni di un inceneritore e l’incidenza di alcuni tipi di cancro non può essere dimostrata. Tuttavia, diversi argomenti sono a favore di un tale rapporto.
Questo studio, che mostra un impatto sulla salute degli inceneritori, conferma l’utilità delle misure volte a ridurre le emissioni di inquinanti che sono state imposte a questi impianti industriali, sin dalla fine degli anni ’90. Possiamo quindi aspettarci una diminuzione del rischio di cancro tra le popolazioni esposte ai livelli di emissioni attuali. Tuttavia, alla luce delle incertezze sulla latenza di insorgenza di tumori, non si può escludere che le esposizioni subite negli anni ’70 possano ancora favorire l’insorgenza di tumori.

*In statistica inferenziale quando si stima un parametro, la semplice individuazione di un singolo valore è spesso non  sufficiente. È opportuno allora accompagnare la stima di un parametro con un intervallo di valori plausibili per quel parametro, che viene definito intervallo di confidenza (o intervallo di fiducia).
Riferimenti:
l’incidence des cancers à proximité des usines d’incinération d’ordures ménagères (PDF-640Kb)
les augmentations de risques de cancers sont revus à la hausse pour tous les types de cancers étudiés (PDF-90 Kb)
altri dati in lingua francese su www.cniid.org